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I piemontesi sono soddisfatti della propria vita? Per le nostre province bilancio positivo

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Il nuovo sondaggio promosso da Ires analizza il grado di soddisfazione dei piemontesi.

I piemontesi sono soddisfatti della propria vita?

Nel complesso, i piemontesi si dichiarano abbastanza soddisfatti della loro vita. Su 1.200 persone intervistate dal sondaggio 2021 condotto dall’IRES Piemonte, l’80% ha risposto assegnando un voto pari a 6 o superiore. Se ci concentriamo sui più soddisfatti, il 41% ha assegnato un voto pari ad 8 o superiore. Queste percentuali, tuttavia, sono in leggera riduzione rispetto all’anno precedente. Il calo è probabilmente da mettere in relazione alle difficoltà causate dal perdurare della pandemia.

Donne e uomini

In un confronto di genere, la percentuale di persone insoddisfatte (che hanno assegnato un voto di 4 o meno) è più elevata tra le donne (12,7%) rispetto agli uomini (9,0%). Si segnala, in proposito, che le donne hanno anche manifestato una maggiore paura di perdere il lavoro rispetto agli uomini.

Età

I giovani nel 2021 esprimono meno soddisfazione degli anziani. Coloro che hanno assegnato un voto pari a 8 o superiore alla propria vita, sono solamente il 31% nella fascia di età 18-24 anni e valori simili si riscontrano anche nelle fasce subito seguenti. Solo a partire dai 45 anni la percentuale si alza gradualmente sino a sfiorare il 48% per gli over 64.

Aldilà delle note difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, l’insoddisfazione dei più giovani si può chiaramente mettere in relazione con i sacrifici imposti dalla pandemia anche alla loro vita di studio e di relazione. La percentuale di soddisfatti nella fascia 18-24 era infatti nettamente più alta nel 2020 (47%) quando la rilevazione era stata fatta prima dell’insorgere del Covid-19.

Categorie professionali

Divergenze molto evidenti compaiono tra le diverse categorie professionali. La percentuale di rispondenti che ha
dato un voto di 6 o superiore alla propria soddisfazione, è particolarmente alta per dirigenti e tecnici (100%), insegnanti (90,4%) e liberi professionisti (86,7%). In queste categorie, inoltre, circa la metà dei rispondenti ha assegnato un punteggio pari ad 8 o superiore. Molto meno soddisfatti gli artigiani (categoria che ha mostrato anche elevati livelli di preoccupazione per la perdita del lavoro e per la tassazione) e i disoccupati, in questo caso per comprensibili ragioni legate alla mancanza di lavoro.

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