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Il grande presepe alla Guardella, tutto fatto a mano

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Il grande presepe alla Guardella, tutto fatto a mano. C’è anche la chiesetta storica della frazione dedicata a Maria Ausiliatrice.

Alla Guardella un presepe fatto a mano

La Guardella ospita un presepio particolare. Lo descrive per un invito alla visita il parroco don Alberto Albertazzi.

La scorsa primavera un paio di signore mi chiesero un locale annesso alla chiesa della Guardella per farci il presepio. Sulle prime diedi il consenso, rinviando naturalmente l’esecuzione dei lavori a dicembre. Mi dissero che avevano intenzione di rimboccarsi le maniche subito.

Al che mi pare di avere risposto: «Ma sapete bene quand’è Natale?». Lo sapevano, ma avevano intenzione di fare un presepio speciale. Speciale per accuratezza di allestimento, per cura dei particolari, per manualità esecutiva, per buon gusto.

Ora il presepio è fatto e visibile. Fatto tutto da loro a mano, non solo le case e i monti, ma pure tutti i personaggi che lo affollano.

Sono stati acquistati soltanto pecore, bue e asino. Il resto, santa Famiglia e angeli compresi, tutto confezionato dalle loro mani. Persino le singole tegole dei tetti. Non sorprende quindi che si siano messe con tanto anticipo.

L’urbanistica risente della Guardella, mentre lo scenario montano di sfondo è più nepalese che palestinese. E a livello pavimento un numeroso gregge, con lanugine in cotone idrofilo da farmacia, che punta verso la grotta.

Quest’ultima è piccola, ma ben visibile. I personaggi alquanto pigiati, bue e asino compresi, quasi a inverare ciò che dice san Giuseppe nella poesia di Guido Gozzano, Notte Santa: «un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue».

L’evento del Natale dunque gestito in un’ottica paolina che umilia il Figlio di Dio ad assumere le condizioni del servo di una volta (Filippesi 2,5-11), senza alcuna garanzia e protezione sindacale. Il Natale è festa non soltanto di umiltà ma anche di umiliazione e il presepio della Guardella, a parer mio, lo interpreta in quest’ottica.

Non mancano simpatici anacronismi. In posizione laterale ma ben visibile è riprodotta la chiesetta storica della Guardella, dedicata a Maria Ausiliatrice. Non sorge lungo la strada di percorrenza, ma è interna, tra le case della minuscola frazione di Borgosesia, ma annessa alla parrocchia di Guardabosone. Anacronistica, perché ai tempi della natività di Gesù le chiese, in quanto edifici sacri, erano ancora di là da venire.

Insomma, se passate dalla Guardella, fermatevi a vedere il presepio e, se non ci passate, andateci apposta.

don Alberto Albertazzi

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