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Il Piemonte continua a ostacolare il diritto all’aborto

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Dopo aver limitato le linee guida ministeriali sull’aborto chimico, ora il Piemonte permette soltanto alle associazioni pro-vita di convenzionarsi con i consultori.

Il Piemonte continua a ostacolare il diritto all’aborto

Sabato 17 aprile in tutto il Piemonte associazioni e cittadini hanno voluto manifestare a difesa della legge 194 e contro il recente bando della Regione. Nelle scorse settimane, infatti, la giunta ha emanato una circolare che riguardava l’aggiornamento degli elenchi di associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile.

Il testo, proposto dall’assessore regionale Maurizio Marrone, esponente di Fratelli d’Italia, consentirà alle organizzazioni anti-abortiste di proporre la loro propaganda ideologica all’interno di consultori e ospedali.

Breve storia del diritto all’aborto in Italia

In Italia l’aborto farmacologico è tutelato soltanto dal 2009 (con circa vent’anni di ritardo rispetto a Francia e Regno Unito). Esso prevede la somministrazione di due farmaci a distanza di 48 ore uno dall’altro. I farmaci abortivi figurano nella lista delle medicine essenziali stilata dall’Organizzazione mondiale della Sanità. La normativa italiana, però, prevede un limite di tempo (sette settimane) ridotto rispetto a quello indicato dal farmaco stesso (nove settimane). Inoltre prevede il ricovero ordinario in ospedale della durata di tre giorni.

Lo scorso 8 agosto, dopo dieci anni di “fermo”, il Ministero della Salute ha aggiornato le linee di indirizzo, annullando l’obbligo di ricovero in ospedale, estendendo a nove settimane di età gestazionale la somministrazione del farmaco, e prevedendone la somministrazione in consultorio o in ambulatorio.

Prime limitazione alle norme ministeriali

A fine settembre, la regione Piemonte, sempre su iniziativa del consigliere Marrone (e con il sostegno del presidente Alberto Cirio di Forza Italia) aveva emanato una circolare che limitava fortemente le regole approvate dal ministro Speranza. La circolare vietava la distribuzione della pillola RU486 nei consultori e in day hospital (solo in ospedale, quindi) e invitava l’attivazione di sportelli con associazioni anti-abortiste negli ospedali pubblici.

Già nel 2010 l’allora giunta Cota aveva approvato il “Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza”. La delibera prevedeva che l’accoglienza di donne in gravidanza potesse essere effettuata dai servizi consultoriali, dai centri per la famiglia e dalle strutture del volontariato e del privato sociale, che avessero però stipulato le idonee convenzioni previste dal protocollo. Il requisito richiesto era avere come finalità «la tutela della vita fin dal concepimento».

Nei consultori solo associazioni pro-vita

E torniamo all’ultima circolare, emanata nel mese di marzo. La Regione Piemonte ha infatti emanato un bando per l’aggiornamento degli elenchi di “associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile”. La circolare inviata alle Asl ha però un preciso requisito di partecipazione (già noto): la presenza nello statuto «della finalità di tutela della vita fin dal concepimento».

La dichiarazione di Marrone

L’assessore di Fdi Maurizio Marrone ha recentemente dichiarato:

Occorre fare chiarezza sulle castronerie dell’opposizione. Come prevede la legge 194, tutelare la libertà di scelta vuol dire anche aiutare le donne con gravidanze difficili a superare le criticità economiche e sociali, che potrebbero spingere all’aborto. Nel bando abbiamo inoltre previsto requisiti di serietà e professionalità tali da garantire la qualità dei progetti di sostegno psicologico e sociale delle organizzazioni di tutela materno-infantile, in rete con i consultori, ma all’interno di spazi che verranno messi a disposizione nelle strutture ospedaliere.

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11 Commenti

1 Commento

  1. Roberto x

    18 Aprile 2021 at 10:51

    È una buona notizia! Sopprimere una vita, non può mai essere un diritto. “Il corpo è mio e lo gestisco io…”, recitava uno slogan femminista sessantottino, e va pure bene, ma il concepito ha il sacrosanto diritto alla nascita.

    • John

      18 Aprile 2021 at 16:36

      Bravo, bel ragionamento da bigotto. Norme e leggi che sono estensione del pensiero della Chiesa, in assoluto contrasto con la libertà di scelta. Troppe volte sono stati messe al mondo creature sfortunate che rappresentano unicamente un peso per le famiglie e per la società e troppe volte donne che hanno subito una violenza sono state costrette a portare a termine una gravidanza frutto di violenza, a permanente memoria del danno subito. Troppo comodo dire “il concepito ha il diritto alla nascita”: procreare è una scelta non un obbligo ed è una scelta anche quella di interrompere la gravidanza.

      • Roberto x

        18 Aprile 2021 at 19:50

        La“croce” della realtà contemporanea, si chiama nichilismo: L’ultimo uomo di Nietzsche: ecco la personificazione del nichilismo banale. Oggi si chiama anche “liberalismo” e per tutto ciò che non si rassegna ad esso si ha già a disposizione il termine intimidatorio di “fondamentalismo”…

        • John

          19 Aprile 2021 at 8:16

          Già il fondamentalismo religioso di voi bigotti che vi arrogate il diritto di stabilire e giudicare argomenti che non vi competono. La società non ha bisogno di voi e della vostra mentalità medievale.

          • Roberto x

            19 Aprile 2021 at 9:17

            Lasci perdere…studi un pochino: abbandoni la tastiera e legga qualche buon libro: ne trarrà giovamento, perché i libri aiutano a sviluppare criticamente il pensiero ed ad aprirsi a nuovi e migliori orizzonti.

  2. John

    20 Aprile 2021 at 7:56

    E’ quello che lei sta dicendo a se stesso davanti ad uno specchio, in modo particolare la parte relativa a sviluppare un pensiero critico e all’apertura di nuovi e migliori orizzonti, sgombri dalle nubi tetre della religione e dei suoi preconcetti che chiaramente offuscano la sua mente in questo momento. Non mi aspetto che lei possa capire, ma per lo meno può provarci.

    • Roberto x

      21 Aprile 2021 at 16:32

      No, no…dico proprio a lei! É chiaro che non abbia proprio mai aperto un libro…ma non é mai troppo tardi per farlo. Val la pena di provarci, mi creda!?

      • John

        22 Aprile 2021 at 8:26

        Additare il prossimo come illetterato per giustificare le proprie carenze culturali. Bravo, lo sta facendo bene.

        • Roberto x

          23 Aprile 2021 at 19:17

          Chi brucia i libri, presto o tardi arriverà a bruciare esseri umani…

          Heinrich Heine

          • John

            24 Aprile 2021 at 9:27

            Ma è ancora qui a replicare? Ma non si rende conto di essere ridicolo? Chiaramente non mi aspetto nulla di più da un cattobigotto. Siete una razza in via di estinzione per fortuna.

  3. Roberto x

    25 Aprile 2021 at 9:07

    Neppure io dai “cialtroni” pretendo alcunché…senza offesa, beninteso!

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