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«Il progetto ”Carisio” non è finito in un cassetto»

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Gian Carlo Locarni, responsabile nazionel dipartimento ambiente mette in guardia

E’ di questi giorni la notizia della revisione del piano industriale di Ebu nel quale vi è una cessione di quote del progetto di ricerca petrolifero denominato Carisio che vede interessate le zone del vercellese, biellese e del novarese. Ma Gian Carlo Locarni, responsabile nazionel dipartimento ambiente avverte: ««La rinuncia da parte di ENI delle quote maggioritarie nel permesso esplorativo denominato Carisio e  nello specifico sul progetto Carpignano 1 Dir  che ha trovato il consenso preliminare tramite decreto interministeriale nel Giugno 2016 non devono lasciarci andare a facili entusiasmi».
E aggiunge ancora: «Ricordo che la cessione di quote maggioritarie, anche se non immesse materialmente sul mercato come da dichiarazioni del dott. Portoghese responsabile del distretto  centro settentrionale di ENI, non cassano il progetto ma spostano solo le quote maggioritarie ad un altro soggetto che potrebbe essere il socio minoritario Petroceltic o altro soggetto che solo il tempo ci dirà. Proprio in virtù di un primo via libera arrivato con il decreto interministeriale deve far si che l’attenzione di tutti coloro che fin dal 2012 si sono opposti a tale nefasto progetto resti ai massimi livelli.  Se fosse  un primo step amministrativo e senza alcun pronunciamento ministeriale sarebbe altra cosa ma un progetto seppur in fase preliminare ma , ripeto, con un primo significativo via libera non può lasciarci tranquilli. Sarà compito del governo che andrà a costituirsi dopo il 4 Marzo approntare una moral suasion sui soggetti che avranno le quote in mano di detti progetti, dal canto nostro eravamo, siamo e saremo sempre contrari a progetti che minano l’eccellenze territoriali già in essere per un misero contributo energetico come quantificato dalle ricerche preliminari».

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