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Il Tar respinge la richiesta degli animalisti: la caccia può andare avanti

Adesso la Federazione delle doppiette punta a cancellare anche lo stop sulle quattro specie protette.

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Il Tar respinge la richiesta degli animalisti: la caccia può andare avanti. Adesso la Federazione delle doppiette punta a cancellare anche lo stop sulle quattro specie protette.

Il Tar respinge la richiesta degli animalisti: la caccia può andare avanti

Esultano i cacciatori del Piemonte: il Tar ha respinto la richiesta di alcune associazioni ambientaliste di sospendere il calendario ventatorio 2024-205. Fosse stata accolta, gli appassionati avrebbero dovuto rimettere le doppiette nelle custodie fino al prossimo anno.

Ne dà notizia Guido Dellarovere, presidente di Federcaccia Piemonte. «Il Tar Piemonte – scrive sul suo profilo social – ha respinto l’istanza cautelare con cui le associazioni ambientaliste hanno chiesto la sospensione dell’intero calendario venatorio affermando che, in base ad una sommaria delibazione propria della presente fase, il ricorso avversario appare infondato e tardivo. Il Tar ha quindi confermato la sospensione alle specie moretta, pernice bianca, gallo forcello e coturnice accordata con il primo decreto di inizio ottobre. Sembra tuttavia che anche su quest’ultimo aspetto il Tar possa tornare sui propri passi a fronte della notifica “formale” di una istanza di revoca».

Un nuovo round sulle quattro specie protette

In pratica, Federcaccia punta a eliminare ogni vincolo anche sulle quattro specie di cui il Tar stesso aveva sospeso il calendario. «I legali di Regione Piemonte, Federcaccia e Ca Torino 2 sono già al lavoro per presentare al più presto tale istanza di revoca – annuncia Dellarovere -. L’udienza di sospensiva è stata fissata per il 19 novembre, vi teniamo aggiornati».

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1 Commento

1 Commento

  1. Liliana

    24 Ottobre 2024 at 12:54

    I cacciatori faranno quel che vogliono perché nn ci sono controlli. Disgustata dalla sentenza del giudice, secondo me anch’egli cacciatore. La natura nn si rispetta, va sempre calpestata in nome di uno “cosidetto” sport, che sport nn è ma solo una bieca crudeltà. Il problema dei cinghiali è colpa e solo colpa dei cacciatori.

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