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«La caccia al cinghiale? Questione di sicurezza»

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«Bisogna garantire l’incolumità delle persone, per questo la caccia al cinghiale deve andare avanti».

«Bisogna garantire l’incolumità delle persone, per questo la caccia al cinghiale deve andare avanti». La questione caccia è dibattuta in questi giorni con animalisti e cacciatori che si fronteggiano su fronti opposti. E sulla questione interviene anche il presidente della Provincia di Biella Emanuele Ramella Pralungo. «Non sono un cacciatore e non amo la pratica della caccia – spiega in una lettera -. Non è assolutamente intenzione dell’Amministrazione Provinciale favorire la caccia, ma la problematica è assolutamente oggettiva: oggi i cinghiali presenti sul territorio sono troppi e si muovono sempre più agevolmente, arrivando fino ai giardini privati delle case, i cui proprietari non possono nemmeno più permettersi di portare a giocare i bambini per paura di “incontri ravvicinati” con animali di questa specie, soprattutto in caso di femmine con piccoli, che risulterebbero quanto mai pericolosi per l’incolumità». E aggiunge ancora: «Gli avvistamenti e le segnalazioni giungono ormai con frequenza plurigiornaliera e i sinistri causati da questi animali lungo la viabilità provinciale hanno assunto proporzioni ingenti. Oggi è altresì quanto mai rischioso fare una passeggiata nei nostri boschi, proprio per il rischio di trovarsi di fronte ad un gruppo di cinghiali, che potrebbe causare serie conseguenze». Da qui la scelta: «Agendo secondo coscienza, prima ancora che come Presidente, ritengo assolutamente prioritario garantire l’incolumità pubblica. Non pretendo che tale scelta si condivida, ma che, almeno, se ne comprendano le motivazioni, non politiche, non amministrative, ma semplicemente coscienziose, di una persona investita di responsabilità verso i propri cittadini».

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