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La truffa dei certificati bianchi: progetti farlocchi per ottenere finanziamenti

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Una società vercellese è finita nell’indagine della Guardia di finanza di Aosta per la maxi truffa che ruota attorno ai “certificati bianchi”, il principale strumento di promozione dell’efficienza energetica in Italia.

La truffa dei certificati bianchi

Ventidue arresti tra Italia e Germania, oltre al sequestro di beni per 41 milioni di euro: è il risultato di un’operazione della guardia di finanza di Aosta su una presunta maxitruffa nel settore energetico che secondo le accuse generava il rincaro delle bollette. Le accuse sono associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio. I fatti risalgono al periodo 2016-2020. Gli indagati sono complessivamente 113. L’inchiesta è stata avviata nel luglio del 2019.

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L’indagine è iniziata a Saint Christophe (Aosta), dove è stata scoperta la prima delle otto E.S.Co. fantasma: priva di struttura operativa e amministrata da un prestanome, la società è riuscita ad ottenere indebitamente, a fronte di 26 falsi progetti presentati al Gse, circa 27.000 “certificati bianchi“, rivenduti a un controvalore di poco superiore a 8 milioni di euro.

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