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Liceo Borgosesia sponsor del commercio equo-solidale

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Liceo Borgosesia a lezione di commercio equo-solidale in ricordo di Amabile Minoretti.

Liceo Borgosesia e l’equo-solidale

A lezione di commercio equo-solidale: la classe seconda del liceo economico-sociale “Ferrari” ha partecipato a un progetto sul tema. A tracciare il resoconto dell’esperienza è una studentessa dell’istituto borgosesiano. «Gli studenti della 2ª SB del liceo economico-sociale si sono riuniti nell’aula magna del liceo nella speranza di trovare una risposta soddisfacente all’annosa domanda “Come nutrire tutti?” e, dopo diverse lezioni, hanno scoperto cosa si intende con “commercio equosolidale”, qual è la differenza fra filiera lunga e corta e cosa si può fare per migliorare le condizioni sociali e ambientali del nostro pianeta. La professoressa Valentina Nicosia, insegnante di matematica dell’istituto ma esperta e da anni formatore sui temi del commercio equo-solidale, ha sviluppato il progetto offerto annualmente dalla famiglia Minoretti in ricordo di Amabile, fondatrice della bottega Altromercato a Borgosesia, dando una definizione di equosolidale e facendo conoscere agli studenti questi prodotti tanto particolari».

Il funzionamento

«Essi infatti non sono tanto diversi dagli alimenti e dalle merci che troviamo quotidianamente fra gli scaffali di un supermercato, ma a differenze di quelli, il guadagno ricavato dalla vendita viene distribuito in modo equo fra i soggetti coinvolti nella produzione e nella distribuzione, compresi i lavoratori altrimenti sfruttati e sottopagati, cercando quindi di migliorare le loro condizioni di vita. Ha anche portato gli studenti alla riscoperta dei prodotti locali e ecosostenibili, simulando una normale spesa al supermercato e invitando gli allievi a scegliere cosa mettere nel carrello. Nelle settimane successive, gli studenti si sono dedicati alla ricerca delle filiere corte in Piemonte, scoprendo così anche i Gas, i Gruppi d’acquisto solidale, ovvero persone che effettuano acquisti collettivi soprattutto da aziende locali favorendone lo sviluppo e limitando i costi energetici e l’impatto ambientale. Anche in lingua inglese è stato affrontato il tema dell’inquinamento, soprattutto quello da contenitori sparsi nell’ambiente, e in matematica sono state elaborate le diverse percentuali con dei grafici eseguiti al computer».

Gli esperti

«Il Progetto Comes si è concluso con diversi interventi da parte di esperti. Primo fra tutti è il responsabile delle botteghe della zona che ha spiegato i meccanismi del commercio equosolidale, partendo dalla produzione nelle diverse parti del mondo e arrivando fino alla botteghe vicino a noi. Ha parlato poi il fratello della signora Amabile, Giuseppe Minoretti, che ha ricordato che questo progetto offerto dalla sua famiglia ha il fine di educare gli studenti a un commercio più sostenibile, facendo loro conoscere questo tipo commercio fondato sulla sostenibilità sia ambientale che sociale. L’importanza dell’educazione degli allievi è stata ribadita sia dal preside dell’istituto Alberto Lovatto, che ha descritto questo progetto come un seme piantato nel cuore degli studenti al fine di continuare il sogno di Amabile, sia dal parroco di Borgosesia, don Ezio Caretti, che ha ricordato che l’educazione dei giovani parte proprio dai banchi di scuola. Questo progetto ha dimostrato che nel nostro piccolo, un consumo consapevole, può contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle condizioni di vita di intere popolazioni».

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