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Lozzolo si affida all’oratorio di San Rocco per fermare il virus

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Lozzolo si affida a San Rocco: il comitato Loxolensis ricorda la storia della pestilenza che colpì la zona.

Lozzolo si affida a San Rocco

Lozzolo ricorda la sua storia e quella dell’oratorio di San Rocco, eretto in un momento storico decisamente peculiare. E’ il comitato Loxolensis a ricordare la storia di questo luogo di culto sorto proprio in seguito a una pestilenza. «Cosa c’entra il Coronavirus con San Rocco? Ed i lozzolesi hanno già vissuto un periodo simile? – scrivono dal comitato -. Perché è patrono dei malati infettivi, molte chiese vennero erette in suo nome dopo varie pestilenze. Di lui non ci sono fonti precise, ma si dedicò all’assistenza dei malati». Ed è questa l’occasione per riportare sotto i riflettori l’oratorio di San Rocco di Lozzolo.

La storia

Grazie al lavoro di ricerca effettuato da Carlo Angelino Giorzet nel libro “Lozzolo ed i Signori del castello di Loceno” è possibile andare alla scoperta di quello che capitò a metà del 1600. «Tra il 1629 ed il 1630 i nostri territori furono colpiti da una epidemia di peste – ricordano dal comitato -. Per paura del contagio nessuno si allontanava dalle abitazioni: i campi furono trascurati ed i commerci tra villaggi sospesi». Insomma una situazione che ricorda molto quella che si sta vivendo oggi. «Quindi si aggiunse anche una carestia … È proprio in quel periodo che la comunità decise di costruire l’oratorio dedicato a San Rocco, alle porte del paese, affinché lo proteggesse – riprendono dal comitato – Le prime notizie sull’esistenza dell’edificio si hanno da documenti del 1666».

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