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Luca Grandi da Varallo al Lussemburgo: una carriera con Nutella

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luca grandi

Luca Grandi lavora in Lussemburgo per il famosissimo marchio italiano: le sue origini sono però a Varallo.

Luca Grandi alla Ferrero

C’è un varallese nel team della Ferrero: si chiama Luca Grandi, classe 1987, e da tre anni vive in Lussemburgo, dove la società ha il suo quartier generale. Per anni il giovane è stato attivo all’interno di numerose associazioni e gruppi locali, per poi partire alla volta di ogni angolo del mondo che potesse offrirgli nuove esperienze. Con il cuore sempre legato a Varallo.

Di cosa si occupa oggi e qual è stato il suo percorso?
Dopo l’Erasmus in Norvegia e la fine degli studi di giurisprudenza, ho partecipato a un corso estivo a Pechino, dove sono poi rimasto altri sei mesi grazie alla vincita di un bando del Ministero dello Sviluppo Economico. Ho lavorato per un breve periodo in Unicredit e per tre anni da Ermenegildo Zegna. Qui avevo la possibilità di viaggiare, ma sempre voglia di stare all’estero e fare nuove esperienze, quindi quando sono stato contattato da un cacciatore di teste per la Ferrero mi sono detto: perché no? Da tre anni sono assunto nel dipartimento legale dell’azienda e seguo la proprietà intellettuale: tutto ciò che riguarda i marchi, le licenze e i brevetti che girano attorno a questo brand di più di settant’anni.

Con la valigia pronta

Viaggia ancora per lavoro?
Molte attività ruotano intorno al quartier generale di Lussemburgo città, dove vivo io, però giro abbastanza, soprattutto in Europa. Una volta all’anno vado in America e mi capita anche di andare in Asia, essendo Ferrero una società internazionale che vende i suoi prodotti in centosessanta Paesi.

Qual è la parte più interessante del suo mestiere?
Quando dico che lavoro faccio, vedo occhi che si illuminano, perché tutti pensano subito ai prodotti come la Nutella. Sicuramente da parte mia c’è l’orgoglio di lavorare per un’azienda con fortissime radici italiane, nonostante la sede legale adesso sia all’estero. Siccome seguo i contratti a livello globale, ho a che fare con Disney, Universal e Warner Bros. per sapere in anticipo quali saranno i prossimi film in uscita e quindi decidere quali sorpresine legate ai cartoni animati mettere negli ovetti. Immaginare in anteprima quali saranno le reazioni dei bambini è la parte più divertente.

Lavorare lontano

Ha detto di aver sempre avuto voglia di andare all’estero e la Ferrero è una società italiana con il quartier generale in un Paese diverso da quello d’origine. Pensa che altrove ci siano più possibilità?
Crescere in un contesto come quello valsesiano è una grandissima fortuna, anche perché abbiamo tante aziende che sono grandi realtà, come lanifici e rubinetterie. Per lavorare nel mio campo, invece, mi sarei dovuto spostare a Milano e a quel punto non mi cambiava molto andare in Lussemburgo. In termini di possibilità, sono molto europeista: sono della “generazione Erasmus” e penso che sia un orgoglio far parte dell’Unione Europea. Uno dei suoi pilastri è la libera circolazione dei beni, dei servizi e delle persone, quindi credo sia corretto poter viaggiare, fare tante esperienze e avere amici in giro per il mondo.

Quale legame ha con Varallo?
La Valsesia è casa, qui ci sono i miei affetti e la mia famiglia. Mi sono sempre sentito varallese: siamo un bellissimo esempio di comunità, ci si conosce tutti e c’è la possibilità di aiutarsi l’un l’altro. Per me l’associazionismo è sempre stato essenziale e, tramite l’oratorio, la parrocchia, gli scout, il carnevale (Grandi è stato una delle guardie del 2014, ndr) e l’Anfass, ho sempre cercato di interagire e dare il mio piccolo contributo. Ovviamente mi piacerebbe tornare, ma oggi sono fortunato perché sono ancora giovane, con genitori non anziani e che stanno bene, e penso che sia l’occasione per scoprire un po’ il mondo. Se pensassi di rientrare in Italia, dovrei cercare un impiego nell’hinterland milanese: è l’unica realtà che al momento offra ancora qualche possibilità.

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