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Lunedì Portula ha dato l’addio al dottor Mario Andreone

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Il suo studio principale era a Coggiola

Commozione e cordoglio sono stati i sentimenti vissuti da molti valsesserini quando hanno saputo della scomparsa di Mario Andreone, medico di famiglia che esercitava anche nella zona di Cellio e Breia. L’uomo aveva 61 anni e viveva in frazione Gila a Portula, dove era anche nato. Il medico, che aveva lo studio principale a Coggiola, era stato colpito alcuni anni fa da un tumore, che nonostante la forza di volontà dell’uomo e la sua stessa professionalità come medico, alla fine ha prevalso.

«Era un personaggio straordinario – lo ricorda il parroco di Coggiola don Carlo Borrione –. Per quello che ho sentito da alcuni pazienti era anche sensibile e buono, e viveva con impegno la sua professione. Lo ricordo nella preghiera per il bene che ha fatto nel suo lavoro di medico condotto a fianco delle persone ammalate. Era una bella figura della sanità locale, e ci stringiamo attorno al dolore della moglie Mai, della mamma, e di tutti i familiari».

Andreone era conosciuto in zona anche perché il papà Onofrio, scomparso da tempo, che era stato uno dei maestri della scuola elementare di Portula. Parecchi anni fa aveva anche gestito uno studio dentistico a Pray, oltre all’ambulatorio di Coggiola, dove riceveva i suoi pazienti. Ma, come accennato, era ben conosciuto anche a Cellio, dove era uno de medici di base della località. «L’ho conosciuto qualche tempo fa – ricorda il sindaco di Portula Fabrizio Calcia Ros –; era venuto in municipio per chiedere la cittadinanza italiana della moglie. Da quel momento abbiamo avuto modo di conoscerci meglio. Ricordo che erano contenti e hanno voluto fare una foto insieme a me, e me l’hanno poi portata. La terrò tra i miei ricordi.

Era una persona riservata ma ho sempre sentito parlare bene di lui, anche nell’ambito lavorativo. Mi spiace davvero molto che abbia sofferto per la sua malattia». Lo ricorda con parole di stima anche il collega Vito Viola, che è stato anche lui medico a Coggiola: «Mi spiace davvero tantissimo, soprattutto per la giovane età di questo nostro collega. Negli ultimi anni ha fatto grossi sacrifici, a causa della malattia. Era molto riservato e non chiedeva aiuto. Poi noi medici abbiamo dato la nostra disponibilità e lui l’ha accettata». L’uomo lascia nel dolore la moglie Thi Tuyet Mai Nguyen con il figlio Thien Phong Vu, la mamma Caterina Gila, lo zio Carlo Andreone con tutti i familiari.

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