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Mecenate svizzero paga il restauro della ”Strage degli innocenti”

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Varallo conferirà la cittadinanza onoraria Balz Baechi

Varallo conferirà a Balz Baechi la cittadinanza onoraria. Con tale riconoscimento l’amministrazione comunale intende ringraziare in modo tangibile il mecenate svizzero per l’importante intervento di restauro che sta interessando il Sacro Monte.

«Abbiamo informato Baechi della decisione presa dalla nostra amministrazione – dice il sindaco Eraldo Botta – e ora attendiamo una sua risposta per fissare la data della cerimonia».

Il legame di Baechi con la Gerusalemme valsesiana risale a parecchi anni fa, quando i qualità di turista, curioso e appassionato d’arte, visitò il complesso. Titolare con la moglie Isabel della “Isabel und Balz Baechi Stiftung”, fondazione per il restauro di dipinti murali, Baechi iniziò a finanziare il restauro di alcune cappelle Sacro Monte varallese: nel 2012 e 2013 quella del Battesimo di Cristo, nel 2014 della Cappella di Cristo avvolto nella Sindone e ora della “Strage degli innocenti”.

«Si tratta di un intervento decisamente notevole – spiegano i vertici dell’Ente di gestione dei Sacri Monti del Piemonte -, che porterà al recupero dell’edificio e delle oltre settanta statue in terracotta policroma, tutte a grandezza naturale, realizzate nel 1588-’90 dal “plasticatore” Giacomo Paracca di Valsolda detto “il Bargnola”, che creano la cruda rievocazione dell’episodio descritto dal Vangelo di Matteo».

A farsi carico in ampia parte del restauro della cappella, con un finanziamento di circa 400mila euro, a cui si aggiunge il contributo della fondazione Ernst Göhner di Zug, è dunque la Isabel und Balz Baechi Stiftung (Ibbs) di Zurigo, fondazione di riconosciuta fama, senza fini di lucro, interessata soprattutto ad intervenire nei siti Unesco. Ha già operato con successo in diverse realtà, sostenendo, ad esempio, il restauro dei templi tibetani, di Palazzo Malacrida a Morbegno in Valtellina, edificio con decorazioni settecentesche legate all’ambito di Tiepolo, oltre che nello stesso Sacro Monte di Varallo. «Poiché la Fondazione Isabel und Balz Baechi per statuto finanzia solo il lavoro di operatori svizzeri, i tre interventi a Varallo sono stati realizzati – afferma Elena De Filippis, direttore dell’Ente di gestione Sacri Monti del Piemonte – in modo esemplare dal corso di laurea in conservazione e restauro della Supsi, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana».

Nei restauri svolti la Supsi ha partecipato al finanziamento attraverso il lavoro dei propri docenti e degli esperti scientifici. «Anche in questa cappella – prosegue De Filippis -, i lavori di restauro vengono eseguiti dagli allievi del corso specialistico di restauro, già diplomati come “collaboratori restauratori”, che operano sotto la guida dei loro docenti. L’attività al Sacro Monte, che avviene sotto la direzione di Stefania Luppichini diplomata presso una delle due prestigiose scuole italiane ministeriali, l’Opificio di Pietre Dure di Firenze, è infatti compresa nell’iter formativo di un master di specializzazione dell’Istituto svizzero. Naturalmente il progetto di restauro è stato verificato e approvato dalle Soprintendenze competenti, che controllano anche l’esecuzione degli interventi».

Proprio perché legato all’attività scolastica, il cantiere procede per fasi successive. I lavori si svolgono nei mesi estivi, mentre cessano negli altri. «Il restauro potrà essere completato entro l’autunno 2018 – spiega Renata Lodari, presidente dell’Ente gestione Sacri Monti», che sottolinea anche l’interesse di questa collaborazione tra le due istituzioni svizzere e il Sacro Monte di Varallo. «La presenza al Sacro Monte di Varallo, da anni, della Scuola universitaria di restauro della Svizzera Italiana e della Fondazione Isabel und Balz Baechi dà il senso dell’importanza del complesso e del sito Unesco dei Sacri Monti piemontesi e lombardi, che gli svizzeri hanno ben compreso. Speriamo che la loro attività apra la strada ad un interesse internazionale a sostegno dei Sacri Monti».

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