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Mera, dopo nove anni Roberto lascia “La capanna”

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In cerca di nuovo gestore uno dei più noti bar-ristoranti dell’alpe sopra Scopello

Dopo quasi nove anni passati sulle piste di Mera Roberto Giandolini ha deciso di lasciare la gestione del ristorante affittacamere “La capanna”, un punto di riferimento per i turisti e per tutti gli amanti dello sci. «Sono partito da casa quando avevo 14 anni – racconta – e ho lavorato un po’ dappertutto, soprattutto all’estero. Una decina di anni fa mi venne voglia di tornare nella mia terra, vicino alla mia famiglia». Ma Giandolini è uno spirito libero, che ha voglia di nuove avventure e così dopo nove anni ecco la decisione di cedere l’attività. 

All’origine dell’addio c’è la voglia di cambiare, ma anche la perdita di un po’ di entusiasmo. «Quando inizi una attività tua imprenditoriale ci metti davvero tutto te stesso – spiega -. Sono partito davvero con tanto entusiasmo che è andato un po’ a scemare. Ci fossero state le condizioni avrei continuato. Credo ancora nella Valsesia e nell’Italia, ma bisogna cambiare mentalità». Insomma si potrebbe fare molto di più a livello turistico. «Questi inverni senza neve sono devastanti – spiega -. Poi bisogna fare i conti con la crisi che inevitabilmente si è sentita. Bisogna però rendersi conto che non si può tassare allo stesso modo un bar ristorante a 1600 metri di altezza e un bar in centro a Milano. Ma questo nessuno sembra comprenderlo».

Sono stati comunque nove anni di passione e di impegno. «Ci credo ancora nel nostro territorio- riprende -. Ma servono anche progetti e idee da parte delle istituzioni. Si fa ancora troppo poco. L’alta Valsesia ha saputo crearsi un target turistico importante, nella media Valsesia invece si fatica». Nonostante tutto la clientela non manca anche perchè la struttura è aperta sia in inverno, ma anche in estate e oltre alla ristorazione offre alcune camere.  «Ho saputo crearmi una clientela fidelizzata – racconta -. Il rifugio ha pochi posti letto, facili quindi da gestire. A chi consiglierei “La capanna”? Magari a una coppia molto affiatata che abbia voglia di lavorare insieme e soprattutto piena di entusiasmo e amore per la montagna».

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