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Modella tatuata insultata davanti alla figlia
Modella tatuata insultata davanti alla figlia: la testimonianza della collega Giulia Gambino, di Ivrea.
Modella tatuata insultata
Additata come una “poco di buono” semplicemente perché tatuata, davanti alla sua bambina. È successo alla modella Sarah Ceccarelli mentre si trovava con la collega eporediese Giulia Gambino. Lo racconta Il Canavese. «Un sabato sera come un altro: due amiche e una bambina di 8 anni passeggiano in centro al paese per raggiungere la gelateria. Nulla di strano, che non facciano altre mamme in una sera d’estate». Inizia così il racconto di Gambino.
Le “ragioni”
La loro “colpa”? A quanto pare, i loro tatuaggi. «Il commento di tre persone anziane sedute su una panchina poco distante da noi è stato a dir poco vergognoso – prosegue la modella – Nel 2019 non è accettabile permettersi di dare della poco di buono ad una donna, che cammina con sua figlia per mano, solo perché è tatuata». La ragazza ha quindi preso l’iniziativa: «Con educazione sono intervenuta invitando i tre a vergognarsi e facendo presente che insultare una persona davanti alla figlia di 8 anni è un ulteriore gesto penoso. Questa è cattiveria, la cattiveria che spesso incontriamo e spesso lasciamo correre!».
Nessuna giustificazione
La bimba si è anche messa a piangere. «E’ davvero un enorme dispiacere – ha commentato Gambino – Non facciamo falso moralismo dicendo che le persone anziane sono giustificate perché hanno un’altra visione del mondo! Essere anziani non significa essere maleducati, mai e in nessun caso; posso affermare con certezza che i miei nonni non si sarebbero mai permessi di fare una cosa del genere! Che esempio si dà ai nipoti?». E conclude: «Insulti dettati solo per pregiudizi inutili e per ignoranza, ciò non fa altro che accrescere la mia fiducia verso il prossimo e farmi aprire gli occhi riguardo il vuoto e la pochezza che ci circonda».
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