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Morto Giulio Quazzola, testimone della Resistenza in Valsesia
Morto Giulio Quazzola, testimone della Resistenza in Valsesia. Aveva 92 anni: era l’unico superstite dell’eccidio di Rossa. Il Covid gli ha impedito di ricevere il 7 novembre la cittadinanza onoraria.
Morto Giulio Quazzola, testimone della Resistenza in Valsesia
Doveva ricevere la cittadinanza onoraria di Rossa il 7 novembre, ma le disposizioni anti-Covid non hanno permesso di organizzare la cerimonia. Ma di lui ora si potrà celebrare solo la memoria: Giulio Quazzola, classe 1928, uno degli ultimi partigiani, è morto dopo qualche giorno di ricovero all’ospedale.
Un eroe della Resistenza, superstite dell’eccidio
Partigiano combattente della Brigata Garibaldi «Strisciante Musati», Quazzola si arruolò giovanissimo nella Resistenza, spinto esclusivamente da motivazioni ideali, non essendo soggetto all’obbligo di rispondere alla chiamata alle armi. Era l’unico superstite ancora in vita dell’eccidio del 7 novembre 1944 . Quel giorno Rossa conobbe direttamente, in tutti i suoi effetti, la tragica realtà della guerra di liberazione. All’alba un gruppo di partigiani rifugiati all’alpe Fej fu attaccato da un reparto misto di soldati tedeschi e fascisti che ne uccise in combattimento quattro e ne fece prigionieri altri cinque, successivamente portati a Balmuccia e fucilati.
Testimone della libertà
Negli anni a venire, dopo la guerra e soprattutto in anni più recenti, Quazzola divenne una delle figure simbolo della Resistenza in zona, testimone in molte occasione di quei fatti storici.
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