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Nozze civili al Sacro Monte, la domanda si è arenata in Prefettura

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A Varallo restano tre i luoghi pubblici dove potersi dire ”sì”: Villa Durio, le ex scuderie di Palazzo D’Adda e il Muntisel 

Due anni fa il Comune di Varallo annunciò di voler inserire la sala-cappella dell’albergo Casa del Pellegrino tra le “location” utilizzate in città per le cerimonie. L’autorizzazione della Prefettura di Vercelli, però, non è mai arrivata in municipio. E dunque le tante coppie (e le richieste pervenute all’anagrafe lo dimostrano) che avevano sperato di pronunciare il sì più importante della loro vita tra le mura della Gerusalemme valsesiana hanno dovuto optare per un’altra soluzione. A Varallo restano tre i luoghi dove il sindaco, o comunque un funzionario comunale, presiede il rito: al primo posto, per numero di richieste, resta il salone della sede municipale, la storica Villa Durio con la sua elegante architettura e gli affreschi ottocenteschi.

La scelta può poi ricadere sulle ex scuderie di Palazzo D’Adda, altro spazio molto suggestivo e unico nel suo genere con affaccio sul torrente Mastallone e vista sul Sacro Monte, e il Muntisel, il giardino pubblico cittadino che sorge a poca distanza dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Un luogo che si presta alle cerimonie all’aperto, infatti il rito viene celebrato nel piazzale che sorge sul punto più alto del parco, a pochi passi dalla cosiddetta Casa Valsesiana.

Invece per il Sacro Monte bisogna ancora aspettare: «Purtroppo l’autorizzazione della Prefettura – spiega il sindaco Eraldo Botta -, necessaria per poter offrire alle coppie la possibilità di unirsi in matrimonio lassù con rito civile, in questi mesi non è mai pervenuta. Adesso confidiamo nell’arrivo del nuovo prefetto, atteso a giorni a Vercelli. Non appena si insedierà, sarà mio compito presentare nuovamente la domanda per poter finalmente inserire la sala-cappella dell’albergo Casa del Pellegrino tra i luoghi varallesi che possono ospitare il rito. Teniamo particolarmente al Sacro Monte, considerata anche la bellezza del panorama sulla città che si gode dal “Casa del pellegrino” e dalla vicina terrazza del “Belvedere”».

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