Attualità
Oggi l’addio a Gaudenzio, l’uomo più anziano d’Italia
Oggi l’addio a Gaudenzio Nobili: il “Nini” si è spento a 109 anni e 293 giorni.
Oggi l’addio a “Nini”
Sarà tributato oggi, martedì 16 novembre, l’ultimo saluto a Gaudenzio Nobili. La comunità di Fontaneto d’Agogna si ritroverà dalle 15 nella chiesa della Beata Vergine Maria Assunta per il rosario, seguito dalle esequie. L’uomo più anziano d’Italia, molto legato al santuario di Boca, si è spento domenica mattina. Aveva 109 anni e 293 giorni. Da tutti conosciuto come il “Nini”, da un mese e mezzo era diventato l’uomo più anziano d’Italia.
La sua famiglia
Era l’ultimo di sette fratelli, nato il 25 gennaio 1912 a Fontaneto d’Agogna. Abitava a Sant’Antonio, insieme alla figlia Giampaola e al genero Luigi. Gaudenzio Nobili, che per una vita era stato falegname, fino all’età di 100 anni aveva ancora la patente, che sporadicamente usava per girare con la sua auto nelle vie del paese. Fino a pochi anni fa poi viveva da solo nel quartiere San Rocco.
Il lavoro
A dodici anni dopo la scuola dell’obbligo andò a lavorare, imparando l’arte di trattare il legno in un falegname esperto di sculture e successivamente in altre falegnamerie. Abile falegname e scultore, il lavoro per lui era una passione che proseguì anche dopo la pensione. In casa sua ci sono diversi suoi lavori, ma alcune opere si possono osservare in alcune chiese della zona: a Cascine Enea al Piano Rosa, a Cressa, all’oratorio di San Rocco a Fontaneto; un “seggio” anche al duomo di Novara e un crocifisso al santuario di Boca.
I suoi lavori
Nel 2018 alcuni problemi di salute lo hanno costretto a una vita più sedentaria, e così ha dovuto rinunciare alle numerose passeggiate che faceva.
Oltre all’impegno lavorativo, ha sempre avuto una grande passione per il lavoro manuale: suoi sono infatti i leggii e oggetti vari presenti in molte chiese del territorio, compreso il Santuario del Santissimo Crocifisso di Boca, dove finché ha potuto ogni domenica andava per la messa. Dopo la pensione, assieme alla moglie Carla (mancata nel 2000) viaggiò molto, in molti Stati del mondo. Finché ha potuto, con l’auto ha raggiunto il santuario per la messa domenicale.
La comunità di Fontaneto e di Boca si è stretta attorno alla famiglia in questi giorni di lutto.
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