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Opere incompiute, c’è anche la casa di riposo ”fantasma” di Roasio

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Sorte analoga per l’ultimo tratto della Cossato-Valle Mosso-Trivero

C’è anche il progetto della casa di riposo a Roasio nell’anagrafe delle opere incompiute della Regione Piemonte, oltre alla Cossato-Valle Mosso-Trivero, che a Trivero non arriverà mai. Interventi che nessuno realizzerà, ma che di fatto ogni anno compaiono nell’elenco dei lavori pubblici finanziati dalla Regione.

A Roasio bisogna andare indietro di quasi vent’anni per il progetto della “Residenza assistenziale flessibile e centro diurno integrato”. Anche l’attuale sindaco Gian Mario Taraboletti ha dovuto ricorrere agli uffici comunali per capire di cosa si trattasse. «E’ un’opera che risale a decenni fa – spiega -. Nell’importo di quasi 2 milioni di euro previsti per l’intervento rientra appunto la casa di riposo, ma anche altri cantieri che in questi anni non sono mai stati portati a termine nel territorio di Roasio». Nell’elenco della Regione per ogni opera viene indicato il totale dell’intervento e per Roasio si parla di 1.980.715 euro, l’importo degli oneri per l’ultimazione dei lavori che dovrebbe essere pari a 366mila euro e la percentuale dei lavori eseguiti, in questo caso il 4 per cento. In realtà la struttura non è mai stata iniziata. «Tutto si era fermato alla fase progettuale – spiega Taraboletti -. Si voleva realizzare appunto questo intervento in località Sant’Eusebio, ci fu una sorta di referendum, neppure troppo partecipato tra la popolazione, e alla fine venne deciso di accantonare l’idea». Che però è rimasta nei tabulati della Regione.

Dando uno sguardo all’elenco delle opere incompiute si scopre che anche c’è anche la Cossato-Valle Mosso-Trivero. In questo caso, seppur dopo lungaggini, l’opera è stata realizzata, ma non ultimata secondo il primo progetto. Circa sei anni fa venne inaugurato il tratto Cossato-Valle Mosso con una attesa trentennale e continui rinvii. In realtà il progetto prevedeva la salita fino a Trivero, ma dell’ultimo lotto esistono soltanto vecchi disegni e qualche verbale su carta ormai ingiallita. Un caso che potrebbe ripetersi per la tangenziale di Romagnano, anche se in questo caso l’ente appaltatore è la Provincia di Novara: come per la “strada della lana”, anche qui ne è stata completata solo un pezzo, perchè l’idea originale prevedeva un secondo lotto dalla Mauletta all’imbocco della A26.

E tra qualche tempo potrebbe rischiare di finire nell’anagrafe delle grandi incompiute anche la famosa Pedemontana, vale a dire il completamento sempre fino al casello della A26 della superstrada che da Biella  arriva oggi sino a Masserano. Svanita l’ipotesi del cosiddetto “project financing”, l’opera è stata ridimensionata, ma al momento non c’è ancora nulla di concreto che garantisca la sua effettiva realizzazione.

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