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Paolo Tiramani contro il Governo: la riforma delle pensioni è un abominio

«Il rigore finanziario non può essere fatto pagare ai cittadini più deboli».

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Paolo Tiramani contro il Governo: la riforma delle pensioni è un abominio. «Il rigore finanziario non può essere fatto pagare ai cittadini più deboli».

Paolo Tiramani contro il Governo: la riforma delle pensioni è un abominio

«Piemonte al Centro si è da subito prefissato l’obiettivo di occuparsi di tematiche locali e regionali, intervenendo raramente su temi di carattere nazionale. Non possiamo però non dire nulla sulla bozza di bilancio annunciata dal Governo di centrodestra, bozza che colpisce pesantemente il sistema pensionistico italiano presente e futuro, nonostante i tanti annunci nella scorsa campagna elettorale, circa la riforma della legge Fornero e un’ipotetica quota 41, intesa in anni contributivi per andare in quiescenza».

Questo l’inizio di un comunicato diffuso nella giornata di oggi, giovedì 26 ottobre, dal segretario di Piemonte al Centro, l’ex sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani. Una presa di posizione contro la riforma del meccanismo pensionistico.

“Colpite le fasce deboli”

«Comprendiamo appieno i segnali dell’Europa che chiedono rigore finanziario, messo in pratica dal ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti, riteniamo però che le scelte non debbano sempre ricadere sui cittadini più deboli.

Passare da un ipotetica quota 41, quota a questo punto assolutamente irraggiungibile anche nel futuro della legislatura nonostante i tanti annunci dei soliti leader, ad una quota 104 a 64 anni con una penalizzazione del 4 per cento è una presa in giro per chi nel settembre del 2022 ha dato fiducia a partiti che hanno sempre cavalcato con manifestazioni, raccolte firme, attacchi personali e presenze nei talk show, il dissenso verso la vecchia Legge Fornero che alla luce di quanto emerso in queste ore era nettamente migliorativa.

Rimane anche la perplessità di aver colpito le fasce deboli, ci riferiamo soprattutto alle uscite dal mondo del lavoro di chi oggi è da anni senza una occupazione, non necessariamente per cattiva volontà ma semplicemente perchè sta curando un famigliare ammalato nella veste di Caregiver e non potrà di fatto piu’ usufruire dell’Ape Sociale o opzione donna, salvo rari casi normati da paletti stringenti e vincolanti.

“Dov’è finita la destra sociale?”

Chiediamo pertanto a questo Governo, politiche futuristiche riguardanti in primis la crisi della natalità, politiche che possano aiutare le famiglie meno abbienti e la gente comune. Un tempo queste battaglie erano temi centrali della destra sociale, ora sembrano essere un antico ricordo per un Governo che ha partorito una bozza di legge di bilancio così incomprensibile da far rimpiangere Mario Draghi».

Paolo Tiramani

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3 Commenti

1 Commento

  1. Ettore

    26 Ottobre 2023 at 23:29

    che legnata ha tirato a lega e fdi.
    come sempre bravo e preciso

  2. DC

    27 Ottobre 2023 at 13:05

    Ehhh Paolo bellle parole.
    La vera domanda è:se la Lega non ti avsse fatto vedere la porta le avresti dette?
    O saresti qui a dirci quanto Q41 di Salvini sia lo soluzione di tutti i mali?
    Per annu hai difeso amenità leghiste in primis quella dei quadranti di Cota nella sanità, roba per cui OGGI paghiamo pensatissime conseguenze.
    Oggi, tu guarda, cambi bandiera, cambi musica e di colpo la Lega diventa il male assoluto.
    Non so ma non mi pare la strategia vincente per ritornare sulla sella della politica.

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