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Portula, il rio Scoldo trattato ancora come una fogna

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Un residente ha documentato sversamenti di origine sconosciuta

Il rio Scoldo, che scorre tra Trivero e Portula, si riempie ancora di schiuma di origine sconosciuta. Nei giorni scorsi un altro video di sversamenti è stato realizzato da un residente: è partita dunque l’ennesima segnalazione a Legambiente e soprattutto ad Arpa Biella. Sono ormai anni che il problema si ripete, in modo ciclico. Nella zona si sentono forti odori di sostanze chimiche e l’acqua inizia a essere schiumosa. Chi frequenta la zona da anni pone la questione senza però riuscire a ottenere nulla: «Sono chiaramente scarichi di origine industriali, non di certo una lavatrice domestica. Inoltre il colore scuro del fondale non è causa di vecchi sversamenti. Del resto, nel periodo centrale di agosto le acque sono cristalline: come dire che quando le aziende sono chiuse per ferie, il rio torna pulito».

Gli interventi dell’Arpa in zona non hanno mai dato gli effetti sperati. Nei giorni scorsi un filmato giunto in redazione a Notizia Oggi conferma ancora una volta una situazione di schiume originate certamente da qualche sversamento, come altri in passato. Si nota l’acqua schiumosa nel piccolo ruscello che poi va a gettarsi sul Sessera.

Il primo a sollevare il problema dell’inquinamento del rio Scoldo era stato nel 2011 l’allora sindaco di Portula Vanni Schirato che, informato da alcuni residenti della zona, aveva preso carta e penna scrivendo ad Arpa Piemonte e all’allora sindaco di Trivero Massimo Biasetti sottolineando la situazione di inquinamento invitando il collega triverese a controllare meglio il suo territorio. Anche questa strada non ha portato a nulla. L’ex primo cittadino triverese rispose di aver attivato sempre i controlli quando erano arrivate segnalazioni. Lo scontro epistolare tra i due primi cittadini non portò però a risolvere il problema.

 

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