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Prato Sesia abbandona il progetto del centro congressi

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Cambia la destinazione d’uso dell’area di fronte all’ex Pipa. I terreni tornano a essere agricoli

Un centro congressi, con annessa struttura alberghiera comprensiva di ristoranti e attività ricreative, a Prato Sesia. Fu l’ambizioso progetto varato ormai dodici anni fa, nel 2004, ai tempi dell’amministrazione di Gianni Manuelli. Di fatto, però, sul momento i lavori non riuscirono a decollare e oggi, complice il periodo storico decisamente poco favorevole, l’idea è stata abbandonata. Tanto che, con l’ultima variante al piano regolatore, l’area che era stata destinata alla struttura alberghiera è stata trasformata per l’uso agricolo. L’idea per il futuro è quella di portare anche la seconda parte, destinata ad accogliere il centro vero e proprio, all’uso agricolo.

Entrambe le zone sono proprietà di privati. «Il progetto prevedeva la realizzazione di un centro congressi in un’area situata all’incirca di fronte al complesso La Pipa, leggermente più giù – ricorda il sindaco Luca Manuelli – per la realizzazione del centro era prevista una spesa di 6 milioni e 200mila euro. Il comune aveva partecipato a un bando regionale e gli era stato assegnato un contributo di 3 milioni e 224mila euro, poi avrebbe dovuto esserci un partner privato che di fatto si accollasse l’onere di realizzare l’opera, stanziando i fondi mancanti rispetto al contributo».

Il privato avrebbe dovuto provvedere anche alla costruzione della struttura ricettiva vicina. Venne indetto un bando di gara per individuare le società private interessate, ma la gara andò deserta e il progetto non vide la luce. Il contributo regionale venne revocato e il comune restituì il costo per lo studio di fattibilità, pari a 23mila euro, anticipato dalla regione, agli uffici di Torino. La spesa per la costruzione era ingente e all’epoca, peraltro, non c’era ancora la strada nuova a raggiungere il paese: potrebbero essere state queste alcune delle ragioni che determinarono la gara deserta.

Oggi, però, malgrado il paese sia raggiungibile più comodamente, non è più pensabile un progetto di questo tipo: «Il contributo regionale è stato revocato, quindi non avrebbe avuto più senso – osserva l’attuale sindaco – inoltre, in questo periodo, il settore congressuale ha subito la crisi, quindi sarebbe difficile trovare qualcuno che voglia realizzare la struttura».

 

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