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Pray ricorda Elvio Giorsa, ex assessore e bandiera del centrosinistra

Nei giorni scorsi l’ultimo saluto. Ronzani: “Fu un esempio di rigore e onestà”.

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Pray ricorda Elvio Giorsa, ex assessore e bandiera del centrosinistra. Nei giorni scorsi a Pray l’ultimo saluto all’uomo.

Pray ricorda Elvio Giorsa: le parole di Ronzani

L’ex consigliere regionale Wilmer Ronzani ricorda l’amico Elvio Giorsa con una bella lettera ricordo. L’ha letta durante il funerale con rito civile celebrato a Pray.

«Elvio Giorsa è stato per me un amico carissimo e un compagno di tante battaglia. Un amico sempre disponibile, una persona buona, generosa, pronta a farsi in quattro quando qualcuno ne aveva bisogno perché’ l’altruismo e la disponibilità ad aiutare gli altri facevano parte del suo dna; ma anche uno dei protagonisti della sinistra in Valle, stimato per la sua coerenza. Come molti di noi era cresciuto alla scuola del Partito Comunista e a fianco di uomini come Barbone, Mauser, Togna e tanti altri che ci hanno insegnato: il valore dell’impegno politico; l’importanza della lotta contro le ingiustizie e le diseguaglianze; quali e quanti sacrifici sia costata la lotta per restituire la libertà al nostro Paese e a considerare; la Costituzione, nata dalla Resistenza, come la nostra Bibbia laica da difendere contro i ripetuti e sempre piu insidiosi tentativi di stravolgerla».

“Un esempio di rigore”

E ancora ricorda: «Elvio è stato un esempio di rigore, di onestà, di rettitudine morale, di impegno di disinteressato, di moralità e di coerenza politica. Quando Paolo Chioso, Alessandro (per il quale Elvio è stato un secondo padre) e Greta, mi hanno comunicato la notizia il mio primo pensiero è andato a Norma. Lo seguiva come un ombra e nella mia mente si sono affollati una moltitudine di ricordi. La sua estrazione operaia, Il suo impegno all’interno della amministrazione comunale di Pray, prima come consigliere comunale, poi come assessore ai servizi sociali. Giorsa aveva un merito, nelle discussioni sapeva arrivare ” dritto al punto”. Non amava arzigogolare. Anzi, era spesso allergico nei confronti di discussioni che non si concludessero con la decisione di cosa fare. E in esse portava sempre ” il punto di vista” di una persona che viveva in mezzo la gente, aveva forti legami con la Comunità in cui viveva. Amava la concretezza».

L’impegno alla Fagnana

C’era poi l’impegno alla Fagnana: «Lo ricordo alla Festa della Fagnana. Curava con la cura e l’affetto che si dedicano a una persona cara e di cui, dopo la scomparsa di Barbone, Mauser e Vasco era diventato, insieme ad Alessandro, Nadia, Paolo e a Rina, il punto di riferimento principale. Quest’anno caro Elvio, mancheranno la tua presenza rassicurante e il tuo sguardo severo e attento di chi vuole controllare che tutto funzioni per il meglio. Mancheranno la tua esperienza e i tuoi consigli. Toccherà alle persone con cui in tutti questi anni hai lavorato gomito a gomito, raccogliere il testimone. Io credo di averlo conosciuto più di 50 anni fa.

Alla Fagnana non c’erano gli alberi che oggi assicurano un po’ di ombra, non esistevano alcune strutture fisse e quando al montaggio della festa partecipavano decine di compagni e simpatizzanti. La nostra è stata una amicizia e una militanza che si sono rafforzate nel corso di decenni.

Un rapporto di affetto e di stima, un legame che non è mai venuto meno perché noi ci sentivamo e ci consideravamo un Comunità di donne e di uomini unita da ideali e orizzonti comuni.
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Io credo che quando Enrico Berlinguer spiegava come i comunisti italiani ” fossero animati da una sorta di spirito missionario” intendesse riferirsi all’impegno di persone come Elvio».

 

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