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Profughi, sulla casa di Valmaggiore il Comitato ancora sul piede di guerra

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«Il sopralluogo di maggio non ha chiarito nulla: restano tutti i nostri dubbi sullo stato dell’edificio»

«Un esito inconcludente che non risolve i dubbi e conferma anzi tutte le perplessità sulle condizioni igieniche e sanitarie di Villa Chiarino»: è in sintesi il pensiero del Comitato cittadini Valmaggiore dopo aver preso visione della relazione tecnica relativa al sopralluogo effettuato dall’Arpa per verificare il sistema di smaltimento delle acque dell’abitazione che da tre mesi e mezzo ospita un gruppo di migranti. 

Il sopralluogo risale al 13 maggio, con personale tecnico dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, sindaco e funzionari dell’ufficio tecnico comunale e due rappresentanti della cooperativa Anteo che gestisce la permanenza dei profughi. I risultati della verifica sono stati trasmessi al Comitato che aveva chiesto di prendere visione del verbale del sopralluogo. «Alla luce di quanto emerso non possiamo che ribadire le nostre posizioni sulla sussistenza di anomalie nell’impianto fognario interno della villa – osservano i referenti dei frazionisti -. E questo può creare un pregiudizio per la salute pubblica e l’ambiente. Non possiamo altro che chiedere un’ulteriore verifica, anche avvalendosi degli altri enti già interessati quali il servizio di igiene e sanità pubblica, il nucleo tutela ambientale dei carabinieri e soprattutto il Cordar Valsesia».

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