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Qualcuno entra nella cartiera di Crevacuore: ci sono le orme sulla neve

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Da tempo si sospetta che ci sia un certo via-vai nello stabilimento: difficile che si tratti di ladri

C’era il sospetto, adesso c’è la certezza: qualcuno entra nell’area dell’ex cartiera di Crevacuore. Basta passare lungo la strada provinciale per notare infatti una serie di tracce: sia nell’entrata, che verso i capannoni. E di certo non è qualcuno che ha le chiavi: le impronte non partono dal cancello, ma poco più in là, dove il muro confina con il torrente Sessera. E’ da lì che qualcuno riesce a intrufolarsi.

E non si tratta nemmeno di una persona sola, visto che le serie di orme sono diverse tra di loro. Superato lo sbarramento dell’ingresso, le tracce vagano un po’ in tutta l’area e si perdono alle entrate dei vari capannoni. In particolare si può notare una serie di tracce che portano al fabbricato a confine invece con il torrente Strona che scende da Guardabosone dove la porta è semi aperta e la finestra è stata distrutta da tempo. Il sospetto  che qualcuno si aggiri tra i capannoni comunque c’era già prima.

I più attenti avranno notato che ogni tanto qualche porta rimane aperta, poi dopo un paio di giorni invece è chiusa. Le impronte sulla neve però non lasciano dubbi sul fatto che il grande stabilimento resta meta di ignoti “visitatori”. Può essere semplicemente qualche curioso, oppure qualcuno che cerca riparo all’interno dei capannoni. Difficile invece che si tratti di ladri, visto che di fatto tutto quello che c’era da portare via è già sparito.

Dal 2010, anno della chiusura e della fine dell’occupazione dell’area industriale da parte degli operai che ancora speravano nella riapertura, la cartiera di Crevacuore è stata abbandonata. Nessun progetto di riqualificazione o recupero è stato mai nemmeno ipotizzato.

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