Attualità
«Ricette dematerializzate: idea cervellotica che non serve a nulla»
Dura presa di posizione da parte della Federazione medici pensionati. «Così viene solo alimentato il registro sanitario».
«Ricette dematerializzate: idea cervellotica che non serve a nulla». Dura presa di posizione da parte della Federazione medici pensionati. «Così viene solo alimentato il registro sanitario».
«Ricette dematerializzate: idea cervellotica che non serve a nulla»
L’obbligo di ricette “elettroniche” per tutti i farmaci è un’assurdità che crea molti problemi più di quanti ne risolva. E in ogni caso non si capisce perché un medico non possa continuare a prescrivere farmaci, ove possibile, scritti a mano sul suo formulario. Sulla novità introdotta quest’anno dal governo, arriva una bocciatura su (quasi) tutti i fronti dal presidente della Federazione medici, farmacisti e veterinari pensionati, Umberto Bosio.
Ex medico di base a Valdilana, Bosio spiega così le novità arrivate con questo mese di gennaio: «Il nuovo anno ci ha regalato una novità in ambito sanitario: la dematerializzazione obbligatoria di tutte le ricette mediche comprese le cosiddette ricette bianche per farmaci in classe C, cioè con spesa a carico del paziente. In pratica da quest’anno tutte le prescrizioni dovranno essere compilate in versione digitalizzata e redatte dal medico, attraverso una particolare e dispendiosa, in termini di tempo, procedura di autenticazione in un apposito portale informatico. Non vado oltre nel dettaglio dei vari adempimenti riguardanti prescrizione di medicinali in classe A e C per non tediare le persone con tecnicismi comprensibili (forse) solo agli addetti ai lavori. Mi voglio fermare a delle considerazioni sull’opportunità di un simile provvedimento soprattutto in questo momento già abbastanza confuso di entrata in vigore (ricorsi al Tar permettendo) del decreto sui nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) attesi da oltre 20 anni e che già stanno provocando problemi di prescrizione per via dei codici nosologici».
Il problema di chi non è bravo con le tecnologie
Ed ecco i punti dolenti rilevati dal presidente: «Il provvedimento – continua Bosio – sembra dettato dalla necessità di poter monitorare l’appropriatezza prescrittiva e di implementare i dati nel fascicolo sanitario del cittadino (è questa la priorità del servizio sanitario?) ma non servirà certamente “a facilitare e migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari” in un momento già reso difficoltoso dalla mancanza di Medici e dalle lunghe liste di attesa. In questo Paese siamo ormai abituati, anche perché costretti da assurde norme burocratiche, ad attuare le “transizioni” senza considerarne le ricadute sul contesto sociale».
In particolare, tra l’altro, c’è il problema dell’abitudine all’uso delle tecnologie: «Nel caso in oggetto non si è tenuto conto della scarsa alfabetizzazione digitale della nostra popolazione, soprattutto quella anziana e dei problemi legati alla connettività informatica (linee elettroniche poco efficienti se non mancanti in alcune zone) che frequentemente mette in difficoltà il medico. Le prescrizioni potranno essere inviate ai pazienti per email e tramite Whatsapp? Mi chiedo: in certe fasce di popolazione quanto sono diffusi gli smartphone? Alla luce di tutto questo il medico, sempre più schiacciato dalla burocrazia informatica, avrà ancora il tempo di visitare il paziente?»
Si spera nelle modifiche
La speranza è che la “transizione” freni quel tanto che basta per essere modificata
«Per fortuna che in questo Paese per tutte le transizioni esiste sempre un periodo transitorio e, per ora in attesa di ulteriori interventi da parte dei Ministeri competenti, pare sia ancora possibile ottenere farmaci con la ricetta cartacea. In attesa degli sviluppi, precisazioni od auspicabili ripensamenti sull’articolo 1 comma 317 della legge di bilancio 2025 rimango fermamente convinto che nessuna normativa potrà anche in futuro impedire al medico di redigere ancora una ricetta sul suo ricettario personale, scritta a mano con le sigle abbreviate di “Recipe” e “Signa” e nessun farmacista potrà rifiutare di dispensare al paziente i medicinali prescritti. Anzi, viste le varie criticità emergenti che comporta la dematerializzazione, il ricorso alla prescrizione cartacea, soprattutto per i farmaci in classe C come sonniferi ed ansiolitici e non solo, potrà evitare disagi a cittadini e problemi ai farmacisti».
In ogni caso, la Federazione si riserva «di intervenire qualora non venga fatta chiarezza sugli aspetti professionali, medico-legali e deontologici relativi a quest’ultimo punto».
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Daniele
28 Gennaio 2025 at 7:27
Scuse, null’altro che scuse.
-scopro con stupore che abbiamo perfino una federazione di medici PENSIONATI
-Faccio sommensamente notare che proprio dal comparto di una certa generazione di medici di medicina generale si sono alzate barricate per le soluzioni proposte negli anni all’annoso problema della carenza di medici di famiglia, dall’apertura del servizio sul modello odontoiatrico all’internezalizazione degli MMG come dipendenti del SSN. Mai accettato nulla, guarda caso l’unica cosa accettata il progressivvo innalzamento del tetto per i massimalisti arrivati ad avere oggi fino a 1800 assistiti(come si possa umanamente e professionalmente gestire cotale massa di persone non si comprende quando risulta delle volte ostico fare in ospedale 8 ore di ambulatorio e riuscire a vedere più di 30 persone alla volta!)
-la scusa della mancata propensione alla digitalizzazione è appunto una scusa, l’assistito non ha bisogno di chissà quali diavolerie, basta il CF e in OGNI farmacia la dematerializzata è vedibile a video.
Ardmando
28 Gennaio 2025 at 8:15
Queste lamentele penose arrivano dai medici PENSIONATI e dalla loro associazione. Va bene (fino ad un certo punto) che l’Italia E’ un paese per vecchi ma qui si sta scendendo nel ridicolo. Ora qualsiasi cosa, anche le virgole, servono a fare polemica nei confronti dell’operato del Governo. La dematerializzazione è una innovazione necessaria e dovuta e come è stato scritto, al paziente basta presentare il codice fiscale-tessera sanitaria per ottenere quanto prescritto. Il sistema è talmente semplice da comprendere e da usare che chiunque è in grado di gestirlo. Mi domando quali siano questi “disagi” fantomatici invocati dalla federazione medici PENSIONATI (ossia non più operanti). Viva il progresso e viva la modernità, specie quando SEMPLIFICA le cose come in questo caso.