Attualità
Romagnano a scuola di “like” per prevenire il cyberbullismo
Romagnano a scuola di “like”: genitori e insegnanti a lezione per conoscere il bullismo e il cyberbullismo.
Romagnano a scuola di like
Un fenomeno in continua evoluzione, da comprendere e conoscere: al Sacro Cuore gli adulti vanno “a scuola di like”. Nasce nell’ambito dell’istituto che ha una sede a Romagnano la prima palestra digitale per genitori e insegnanti delle scuole primarie. Prende il via infatti il ciclo formativo “Identificare, prevenire e gestire fenomeni di bullismo e cyberbullismo”. Dopo la sperimentazione dello scorso anno, proprio nei mesi precedenti alla prima ondata pandemica, torna “A scuola di like”, una serie di incontri, approfondimenti e strumenti messi a disposizione dagli esperti di “Fondazione Carolina” al corpo docente per sviluppare adeguati e funzionali percorsi di educazione digitale.
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L’effetto della pandemia
«L’esperienza del lockdown e tutto il contesto legato alla pandemia – commenta il segretario generale di “Fondazione Carolina”, Ivano Zoppi – hanno ulteriormente accelerato il pericolo processo di precocizzazione dell’esperienza digitale, anche prima dei dieci anni di età, anticipando di diversi anni la fase della pre adolescenza». Un rischio evidente per i giovani che, tramite la rete, si trovano a fruire immagini, informazioni, contesti che vanno al li là della loro comprensione.
Dinamiche che, già prima dello spartiacque Covid-19, il Sacro Cuore ha messo al centro della propria missione educativa, comprendendo l’urgenza di dotare le nuove generazioni di quelle impalcature necessarie per costruite consapevolezza e proteggere valori e relazioni.
Cultura della competenza
Dopo i primi due appuntamenti, il 27 gennaio ci sarà un altro incontro a cura della responsabile dei progetti-scuole di Fondazione Carolina, Valentina Varvaro e dagli esperti della onlus dedicata a Carolina Picchio. «La scuola deve guardare al futuro, non bastano le conoscenze, ma dobbiamo spalancare ai nostri figli la cultura della competenza», osserva il preside dell’Istituto Sacro Cuore Paolo Usellini. «Internet non è uno strumento musicale, che possiamo destinare all’autodidattica – continua il dirigente scolastico – invece alcuni genitori piazzano i bambini davanti agli schermi senza alcun tipo di filtro o supporto».
Carenza di fisicità
Da mesi gli alunni delle scuole primarie stanno vivendo un paradosso che condiziona il loro percorso di crescita, non tanto nei momenti e nei singoli comportamenti, quanto in tutto il mondo che si muove attorno al bambino. Da papà e mamma che non tornano più dal lavoro, ai nonni che non sempre è possibile visitare, fino alle gite e alle abitudini pre pandemiche. «È soprattutto la fisicità a mancare nella giornata; l’assenza di contatti – conferma Ivano Zoppi – se non correttamente motivata , può determinare dei disturbi che si possono manifestare anche attraverso fenomeni di bullismo». Da qui nasce l’esortazione a ritrovare il “Coraggio di educare”. Un concetto rilanciato in più occasioni durante i tanti webinar promossi da Fondazione Carolina durante la seconda ondata di contagi, che ha colto impreparate gran parte delle agenzie educative. Un appello a raccogliere le forze e le motivazioni dei genitori, spiazzati e smarriti dallo stravolgimento della vita quotidiana.
Per le famiglie
Alle famiglie dei bimbi del Sacro Cuore sono destinati gli incontri formativi, all’insegna del confronto e della partecipazione, organizzati sulla piattaforma Zoom in occasione della settimana dell’educazione, con la partecipazione di papà Picchio e del segretario generale, Ivano Zoppi. «Questa sperimentazione, unica nel panorama delle scuole primarie, dovrebbe essere la prassi, nell’ottica di quel principio di cittadinanza digitale tanto inseguito in questi anni, ma raramente messo in pratica», conclude Usellini. Una sfida educativa che interessa tutto il tessuto delle scuole Sacro Cuore, dalla primaria di Romagnano Sesia alle scuole per l’infanzia di Novara e Arienta di Prato Sesia.
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