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Romagnano in pensione il luogotenente Gian Paolo Falchi

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Romagnano in pensione il comandante dei carabinieri Gian Paolo Falchi: era in servizio in paese dal 2007, dopo una lunga carriera in Valsesia.

Romagnano in pensione il comandante

È stato per quattordici anni alla guida della stazione dei carabinieri i Romagnano: cittadini e colleghi saluteranno a fine mese il comandante Gian Paolo Falchi, che ha raggiunto l’età del pensionamento, dopo un lungo periodo trascorso in Valsesia. Nato il 30 agosto 1961 a Suni, località sarda tra Alghero e Oristano, l’attuale luogotenente Falchi era destinato a operare in zona: «Quando presentai domanda per entrare nell’Arma, fui inviato a Vercelli per il servizio militare in Artiglieria – conferma il comandante –. Dopo l’arruolamento e durante la formazione sono stato in altri luoghi, ma alla fine ho sempre prestato servizio qui, tra Borgosesia, Vercelli e Romagnano».

La scelta della divisa

Cresciuto in una famiglia contadina, secondogenito e primo maschio di cinque figli, Falchi ebbe frequenti contatti con i carabinieri del suo paese: con uno dei militari, vicino di casa, allacciò un rapporto stretto, rimanendo affascinato dalla divisa e dal lavoro che svolgeva. «Quando ricevetti la notizia dell’arruolamento, partii per il corso di addestramento a Campobasso; al termine tornai in Sardegna, iniziando la mia carriera come carabiniere semplice. Era il febbraio del 1982 e, nell’ottobre dello stesso anno, dovevo ripartire per Velletri, per il corso da sottufficiale. Era successo tutto molto in fretta e non mi sentivo pronto ad allontanarmi di nuovo dalla mia terra, ma il comandante della stazione dove mi trovavo e il mio vicino carabiniere mi spronarono, così accettai e partii proprio con lui».

Al fianco di Francesco Mele

Nel 1984 Falchi fu inviato come vicebrigadiere a Borgosesia, sotto il comando di Francesco Mele: «Il mio comandante è stato anche il mio maestro – asserisce –. Mele ha due figli, Silvio e Maurizio, entrambi ufficiali dei Carabinieri ed è stato lui ha insegnarmi realmente il mestiere». A Borgosesia, Falchi diventò brigadiere, poi fu trasferito al Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vercelli, dove rimase per circa dieci anni, diventandone comandante. Nel 2001 tornò a Borgosesia, come comandante del Nucleo operativo radiomobile. Nel frattempo, divenne maresciallo capo e maresciallo maggiore aiutante.

Cavaliere

«Nel settembre del 2007 ebbi il trasferimento a Romagnano. Qui divenni luogotenente e luogotenente carica speciale», racconta ancora Falchi, che ora riveste il grado più alto tra i marescialli ed è Cavaliere dell’Ordine mauriziano, grazie al conferimento della medaglia al merito per i dieci lustri di carriera militare senza demerito e lodevole comportamento. «Sono particolarmente onorato di questo riconoscimento del Presidente della Repubblica, che mi è stato conferito in una cerimonia ufficiale a Torino e, successivamente, in maniera solenne. Conferma l’attività meritoria nel servizio di contrasto alla criminalità».

Casa in Valsesia

Dopo il congedo, Falchi rimarrà a vivere nella bassa Valsesia: «Qui ho lavorato benissimo sia con i colleghi che con le amministrazioni comunali e ringrazio tutti. Ho dato e ottenuto rispetto, ho avuto un rapporto bellissimo anche con la popolazione, che mi ha accolto come una persona del posto. Ho cercato di soddisfare le esigenze di ognuno e se sono stato carente spero che mi perdonino, ma il mio scopo credo di averlo raggiunto con piena soddisfazione. Qui vivono anche i miei figli Giuliano e Maurilio, avuti da mia moglie Rosanna, che ho conosciuto a Borgosesia e che è stata importantissima nell’aiutarmi a conciliare le mie assenze con le esigenze della famiglia».

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