Attualità
Saitta al Tg3 “Punto nascite di Borgosesia va salvaguardato”
l punto nascite di Borgosesia ha i numeri (498 parti nell’ultimo anno) ma non ha un servizio di emergenza: si deve pensare di potenziarlo. Così l’assessore regionale Antonio Saitta, intervistato dal Tg3 Piemonte
Quattro punti nascite a rischio in Piemonte e tra questi anche quello del “Santi Pietro e Paolo” di Borgosesia. Ma la Regione pare intenzionata a fare tutto il possibile per mantenerlo, anche perché i numeri sono vicinissimi alla quota limite: 500 nascite, il minimo per garantire la sopravvivenza del reparto. Il tema è stato affrontato al Tg3 Piemonte dall’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, che ha elencato i punti nascita regionali a rischio: Casale, Domodossola, Verbania e, come si è detto, Borgosesia.
La disposizione di Governo, secondo cui i punti nascita con meno di 500 parti in un anno devono essere chiusi, risale al 2010. Una questione di sicurezza prima ancora che di budget. Il Comitato percorso nascite nazionale del Ministero della salute ha redatto un report per ciascuna regione. Questi dati del 2015 per le strutture a rischio: 247 i parti al San Biagio di Domodossola, 446 al Castelli di Verbania, 132 al Civile di Susa, 431 al Santo Spirito di Casale e 498 ai Santi Pietro e Paolo di Borgosesia.
Di sicuro è salvo Casale dove le nascite nell’ultimo anno sono decisamente sotto il limite stabilito da Governo e Regioni. «Si punta a potenziare la struttura – spiega Saitta – per cercare di superare il limite dei 500 parti». Andranno a unirsi invece i punti nascite di Domodossola e Verbania, entrambi al di sotto della soglia. «Con l’ospedale unico del Vco – annuncia – anche i punti nascita saranno unificati».
Sul fronte dei numeri Borgosesia gode di buona salute: l’unica resistenza è rappresentata dalla mancanza di un servizio di emergenza. L’assessore, dal canto suo, riconosce l’impegno del personale sanitario e cerca di rilanciare: “Occorre lavorare per potenziare l’offerta: siamo sicuri di poterlo fare e ne parleremo con il Ministero”.
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