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«Se si ferma l’Alpàa si rischia l’effetto-domino». L’allarme di Pietrasanta

Il presidente dell’Unione montana Valsesia teme ripercussioni a cascata sul territorio.

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«Se si ferma l’Alpàa si rischia l’effetto-domino». L’allarme di Pietrasanta. Il presidente dell’Unione montana Valsesia teme ripercussioni a cascata sul territorio.

«Se si ferma l’Alpàa si rischia l’effetto-domino». L’allarme di Pietrasanta

Il rischio di vedere annullare l’edizione 2023 dell’Alpàa è alto e allarma gli amministratori del territorio. Si rischia di avere poi ripercussioni a cascata, a rimetterci potrebbero essere le Pro loco che non potrebbero avere più un ritorno economico da utilizzare per gli eventi che vengono poi proposti nei propri paesi.

«Sono dispiaciuto per la situazione che si è venuta a creare che mette in allarme tutti – interviene il presidente dell’Unione montana Francesco Pietrasanta -. Stiamo parlando dell’evento estivo più importante non solo della Valsesia, ma dell’intera provincia di Vercelli oltre che del Piemonte. Grazie a questa kermesse ogni anno si riesce ad attrarre migliaia di persone che vengono a conoscere il nostro territorio con un ritorno economico importante».

Si creano nuovi problemi

Pietrasanta da sindaco di Quarona e presidente dell’Unione montana Valsesia spera ancora che le cose possano in qualche modo aggiustarsi.
«Mi auguro che si possa trovare anche una formula diversa per proporre questo appuntamento, I cambiamenti possono anche fare bene, ma l’importante è mantenere lo stesso sentimento che l’Alpàa ha avuto in tutti questi anni». Ma se dovesse chiudere l’Alpàa il rischio è generare problemi a cascata.

«E’ allarmante la notizia in quanto questa scelta potrebbe andare a colpire indirettamente tutto il territorio – riprende il presidente dell’Unione montana Valsesia -. Venendo a mancare un evento come l’Alpàa si mette a rischio anche la vita di tante Pro loco che proprio alla festa riescono a tirare su la cassa utile per fare poi eventi sul proprio territorio. Si rischiano davvero problemi a cascata».

Pronto ad approggiare il Comitato

Pietrasanta tiene aperta la porta al futuro della manifestazione: «E’ doveroso fare un ragionamento serio. Sono pronto a dare un appoggio al comitato organizzatore come Comune di Quarona e come presidente dell’Unione. Dobbiamo stare molto attenti e auguro al comitato di trovare la strada giusta. Noi siamo a disposizione».

Intanto sui social appena si è diffusa la notizia in tanti si sono detti dispiaciuti, altri invece hanno provato a proporre idee per salvare una manifestazione importante per il territorio. «I concerti gratis per esempio hanno sempre in qualche modo caratterizzato l’Alpàa – si legge in uno dei tanti post -. Ma alla fine sostenerli economicamente diventa pesante». Il comitato poi ha sottolineato i pochi contributi dalle attività cittadine, ma c’è chi fa notare che «ne sono rimaste meno di anni fa, inoltre alcuni banchetti fanno una concorrenza diretta ai negozi».

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    14 Marzo 2023 at 14:50

    L’Alpàa è oramai come il mercato di paese, tolti i concerti che sono più un danno che un guadagno. Un tempo la manifestazione era una esposizione di attività, anche di aziende non facenti parte del territorio, di novità. Oramai partecipano pochi espositori, sempre gli stessi (i venditori di ombrelli, quelli del Folletto, i venditori di pentole, qualche banchetto della ristorazione (a prezzi da furto), il venditore di stufe (che a Luglio fa così piacere vedere stufe e camini accesi) oltre a quelli che vendono le stesse cose dei pochi negozi rimasti. Ci vuole novità, bisogna tornare al passato oppure staccare la spina. Che senso ha ripresentare la solita minestra riscaldata (e insipida)? Il mercato cittadino c’è già ogni settimana, non serve farne uno che duri una settimana.

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