Sebastiano e Marco, oggi a Prato Sesia si celebra la loro unione

Primo caso in paese tra persone dello stesso sesso: uno lavora nei prefabbricati, l’altro è cameriere

I loro nomi saranno i primi ad apparire nel registro delle unioni civili, ancora intonso, del comune di Prato Sesia: Sebastiano Iraci e Marco Parolaro formano infatti la prima coppia di persone dello stesso sesso che oggi celebra la sua unione civile in municipio. Entrambi 34enni, i due giovani sono fidanzati da quasi dieci anni. Iraci lavora nel settore dei prefabbricati in cemento, mentre Parolaro ha una lunga esperienza come cameriere.

Il loro è stato il proverbiale “colpo di fulmine”: si conobbero nel 2008 e dopo circa un anno andarono a convivere, per poi prendere casa nel 2011 a Prato. Una coppia di lunga data, dunque, che, come è normale, dopo qualche tempo ha iniziato a pensare a ufficializzare la propria unione per potersi garantire delle reciproche tutele. Ma fino a maggio del 2016, in Italia, questo era quasi impensabile per una coppia di persone dello stesso sesso. «Stavamo pensando di andare all’estero – raccontano – poi, finalmente, è uscita la legge italiana che permette le unioni civili. Ci siamo messi al lavoro per organizzare tutto e abbiamo contattato il sindaco, che è stato molto disponibile».

Ma non tutti, purtroppo, sono disposti ad accettare serenamente quella che talvolta viene considerata una diversità: «L’omofobia, purtroppo, si deve ancora affrontare. Gli episodi spiacevoli sono tanti. È difficile soprattutto da ragazzini – osserva Iraci – io posso ringraziare me stesso per avercela fatta. Ma se finisce nel mirino un ragazzino debole, ci sono rischi gravissimi. Ci sono stati anche dei suicidi per questi motivi». E quando qualcuno riesce a convincerci di essere “sbagliati”, diventa difficile anche aprirsi a se stessi: l’accettazione, per i due ragazzi, è arrivata oltre i vent’anni. Ma ora sono pronti ad affrontare la loro vita con la forza di avere a fianco la persona che hanno scelto: «Siamo fieri di compiere questo passo – afferma Iraci – abbiamo degli obiettivi condivisi e vogliamo invecchiare insieme». 

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