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Sepolto a Varallo il discendente del generale Antonini

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Giuseppe Antonini, classe 1942, è morto dopo una lunga malattia a Milano dove viveva

E’ stato sepolto nei giorni scorsi a Varallo, nel cimitero monumentale, Giuseppe Antonini, del ramo della famiglia Antonini che diede i natali al generale Giacomo, la cui statua campeggia al centro dell’omonimo ponte sul torrente Mastallone a Varallo vecchio. Morto a Milano dopo una lunga malattia, Giuseppe Antonini era nato nel 1942; laureato in economia alla Bocconi, era dirigente della Casa Editrice Feltrinelli. Sposato con Ilaria Standardi, ha avuto due figli: Carlo e Paolo. Ad attendere la salma di Giuseppe Antonini a Varallo c’era anche il sindaco di Vocca, Giacomo Gagliardini.

«Questo ramo della famiglia Antonini è importante e prestigioso – spiega Piera Mazzone, direttore della biblioteca civica – e ha contribuito non poco a dare lustro alla Valsesia per la presenza del generale Giacomo, nato a Prato, combattente in Russia e in Polonia, decorato da Napoleone e ferito e mutilato di un braccio nell’eroica difesa di Vicenza, al quale lo storico pratese Claudio Sagliaschi ha dedicato un’importante monografia “La “professione di Fede” di un valsesiano del Risorgimento. Vita e vicende di Giacomo Antonini in rapporto alla libertà dei popoli” e ha recuperato le spoglie al cimitero monumentale di Torino, traslandole a Prato, dove il Comune sta predisponendo un cippo. Gli zii del generale erano Giuseppe, importante medico di inizio Ottocento, implicato nei moti del ’21, fondatore a Milano della Casa della Salute che prese il suo nome, e lo scultore e incisore Leone. Tra gli altri discendenti della famiglia ricordiamo il pittore Giuseppe, il cavalier professor Giuseppe Antonini, scultore, direttore del Laboratorio Barolo, autore del monumento a Vittorio Emanuele II e al generale Giacomo Antonini, l’ingegnere Giuseppe Antonini, che con Giulio Axerio fu l’ideatore e ispiratore della ferrovia Novara-Varallo. Giuseppe Antonini, medico, allievo di Lombroso e direttore dell’Ospedale psichiatrico di Milano in Mombello, autore di un gran numero di pubblicazioni di psichiatria e clinica psichiatrica, molte delle quali conservate nel Fondo avvocato Alberto Durio della biblioteca di Varallo, ebbe un figlio di nome Giuseppe anch’esso medico, morto nel 1938, lo stesso anno del padre e un figlio di nome Carlo, avvocato e procuratore, i cui figli furono Giuseppe Antonini e il fratello Giulio, i quali, pur vivendo a Milano, furono sempre legati alla Valsesia e tornavano periodicamente nella casa di famiglia nella frazione Sassiglioni di Vocca. Nella primavera del 2014 i due fratelli Antonini conclusero l’atto di donazione della loro casa storica e dei molti terreni posti nella frazione di Sassiglioni in favore del comune di Vocca e nell’agosto 2015 l’amministrazione comunale aveva fatto realizzare una lastra in marmo, posizionata sulla facciata dell’immobile, che ricordava i nomi di alcuni membri illustri della famiglia».