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Sessera e Mosso ricordano l’alluvione dimenticata

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Nel 2018 il cinquantesimo anniversario

La Valsessera e la Valle di Mosso ricordano la grande alluvione che colpì i loro territori cinquant’anni fa. Tutti i Comuni saranno coinvolti nelle iniziative e si spera anche nella presenza di rappresentanze statali. Dopo le festività la macchina organizzativa è ormai pronta a ripartire.

«Abbiamo inviato una lettera a tutti i Comuni della Valsessera e della Valle di Mosso che rimasero coinvolti nell’alluvione e che fanno parte dell’Unione montana – spiega il presidente dell’Unione Carlo Grosso -. Come ente ci siamo mossi per ricordare questo anniversario, ma è ovvio che siamo aperti alle idee di tutti». Il programma quindi prenderà corpo nel corso del 2018, anche se i primi appuntamenti saranno per la primavera. Si pensa anche a una importante esercitazione della Protezione civile nella zona di Pray per simulare una emergenza, un modo anche per i vari gruppi coinvolti di tenersi sempre aggiornati. Ancora da definire la data.

«Abbiamo voluto ricordare il 50° dell’alluvione – spiega Grosso – per non far passare sotto silenzio quanto avvenne nel 1968 tra valle di Mosso e Valsessera. Ci piacerebbe anche avere un rappresentante dello Stato e così abbiamo inviato una lettera al presidente Sergio Mattarella. Purtroppo la tragedia che avvenne nel nostro territorio sembra dimenticata a livello nazionale, viene ricordata l’alluvione di Firenze ma mai quella della Valle Strona».

Eppure quel terribile evento costò la vita a ben 60 persone, di cui 10 minori, e mise in ginocchio l’economia della zona, con fabbriche allagate e trasporti compromessi. All’epoca non si parlava di Protezione civile, che nacque solo due anni dopo, ma il territorio rispose con forza e determinazione, ripristinando in particolare il tessuto delle fabbriche e ritornando a lavorare in breve tempo.

Interi paesi e aziende in ginocchio hanno saputo però riprendersi dopo l’alluvione. «A rivedere quelle immagini di distruzione vengono i brividi – riprende -. Eppure grazie alla volontà delle persone tutto è stato ricostruito, anche meglio di prima. E la nostra vallata è tornata ad essere protagonista del tessile e lo è tuttora».

Per tutto il 2018 ci saranno una serie di iniziative non solo per ricordare, ma anche per verificare il cambiamento che dal 1968 ad oggi è avvenuto sul territorio per il rischio idrogeologico. In tali iniziative saranno coinvolte le scuole, il mondo scientifico ed accademico, economico e delle componenti operative di pronto intervento (vigili del fuoco, 118, volontari). Sono in programma esercitazioni, convegni, mostre fotografiche e altri incontri.

«Coinvolgeremo anche le scuole – sottolinea – per non dimenticare quanto avvenne, ma soprattutto per raccontare la storia di una importante ripresa da parte di tutto il territorio della valle di Mosso e Valsessera».

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