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Si torna in classe: finestre aperte anche d’inverno, per quanto possibile
Si torna in classe: finestre aperte anche d’inverno, per quanto possibile. Le indicazioni del Comitato tecnico scientifico: compromesso tra aerazione e comfort.
Si torna in classe: finestre aperte anche d’inverno, per quanto possibile
Oggi, lunedì 13 settembre, è il giorno del ritorno a scuola per più di 4 milioni di ragazzi e bambini. Oltre alle varie misure di distanziamento e igienizzazione, c’è anche il tema dell’aerazione dei locali. Il governo, su questo, non è intervenuto in modo deciso lasciando la scelta alle singole scuole.
Imposta solo una misura minima, cioè quella del ricambio dell’aria aprendo le finestre ogni volta che sia possibile, anche in inverno. Una scelta molto criticata perché considerata poco praticabile con le temperature rigide in inverno.
Le indicazioni del Cts
In merito il Cts a suo tempo ha evidenziato la necessità “di assicurare l’aerazione dei locali in cui si svolgono le lezioni, avendo cura di garantire periodici e frequenti ricambi dell’aria, cui si provvederà contemperando l’esigenza di costante aerazione dell’ambiente didattico con il diritto degli allievi a svolgere le attività didattiche in condizioni ambientali confortevoli” (12 agosto 2020); anche il Protocollo d’intesa stabilisce che “è opportuno mantenere, per quanto possibile, un costante e continuo ingresso di aria esterna outdoor all’interno degli ambienti e delle aule scolastiche”.
Aprire tutto una volta ogni ora
In concreto, si ritiene che l’apertura (possibilmente totale) delle finestre per alcuni minuti (5 o 10 minuti, o anche di più, se l’ambiente è molto grande), ripetuta ogni una o due ore nell’arco dell’attività didattica al cambio dell’insegnante (o anche più frequentemente, in base al numero delle persone presenti all’interno dell’ambiente), accompagnata, se possibile, da un’apertura delle finestre più prolungata in occasione della ricreazione e della pausa pranzo, rappresenti un ragionevole compromesso tra le esigenze contrapposte della “costante aerazione dell’ambiente didattico” e del “diritto degli allievi a svolgere le attività didattiche in condizioni ambientali confortevoli”.
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