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Siccità, sorgenti quasi a secco

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Alla siccità si aggiunge oggi l’allerta vento: le raffiche, provenienti dalla montagna, si estenderanno nel pomeriggio alle pianure biellesi e novaresi.

Continua a non piovere e, di pari passo, peggiora la situazione degli acquedotti.

“Anche l’assenza di neve in quota preoccupa parecchio. Le falde acquifere non si ricaricano e le sorgenti sono quasi a secco”. Ad affermarlo è Paolo Cavagliano, direttore del Cordar Valsesia, società che si occupa della gestione del servizio idrico integrato in 33 comuni delle province di Biella e di Vercelli. Un territorio molto vasto tra Valsesia, Valsessera e Trivero.

Nel tentativo di fronteggiare l’emergenza il Cordar ha lanciato un appello ai sindaci dei comuni consociati: “Abbiamo chiesto loro di emanare un’ordinanza – prosegue Cavagliano – per invitare i circa 40 mila abitanti a un consumo responsabile delle risorse potabili. Appello analogo è stato fatto dall’Autorità d’ambito”. In buona sostanza ciò che Cordar e Autorità d’ambito chiedono è di evitare sprechi e utilizzi impropri di acqua potabile. Questo dovrebbe ridurre i consumi e permettere alle sorgenti di ‘ricaricare’ le riserve.  

“Annualmente eroghiamo circa 2,5 milioni di metri cubi di acqua potabile per un totale di circa 23.500 utenze – conclude Cavagliano –.  La portata d’acqua dei fiumi viene monitorata regolarmente e se i volumi idrici dovessero ridursi, richiedendo l’attivazione di ulteriori misure di prevenzione, l’Autorità d’ambito è pronta a inoltrare alla Regione Piemonte la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale”.

L’assenza di precipitazioni preoccupa anche la Confederazione italiana agricoltori Piemonte che, in una nota, ricorda come la legge preveda, nei periodi di scarsità di risorse idriche durante i quali si procede alla regolazione delle derivazioni in atto, di privilegiare – dopo il consumo umano – l’uso agricolo.

E, oggi, alla siccità si aggiunge l’allerta per per le raffiche di vento che, dalla montagna, si estenderanno nel pomeriggio alle piaure di cinque province tra cui Biella e Novara. Il vento rischia di favorire incendi di boschi e pascoli. 

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