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Tessera punti anche in chiesa: niente bollini, niente sacramenti
Tessera punti anche in chiesa: niente bollini, niente sacramenti. L’ultima trovata per arginare l’emorragia di fedeli arriva dal Comasco. Ma ci sono iniziative analoghe anche in Piemonte.
Tessera punti anche in chiesa: iniziativa di don Angelo Fontana
Un bollino per ogni messa seguita e uno per ogni incontro di catechismo, oratorio estivo incluso. E’ questa la formula studiata da don Angelo Fontana, parroco nel Comasco a Lurate Caccivio, così da educare bambini e relativi genitori all’importanza di vivere appieno e con serietà la propria fede. E senza bollini rischi di rimanere escluso dai sacramenti. Secondo un’ultima ricerca, i fedeli che vanno a messa la domenica (o almeno una volta a settimana) sono scesi al minimo storico: 27,5 per cento, poco più di uno su quattro. Dieci anni fa erano il 33.4 per cento, uno su tre. Un’emorragia che il religioso comasco ha deciso di arginare in maniera senza dubbio creativa: avete presente le campagne fedeltà dei supermercati? Perché non introdurre una tessera a punti anche per la partecipazione alle funzioni? Questa l’idea.
Niente bollini, niente sacramenti
E come racconta il nostro portale GiornalediComo.it: niente bollini, niente sacramenti. La tessera fedeltà a Gesù si arricchisce quando si va a messa, quando si seguono gli incontri di catechismo, e nella bella stagione quando si partecipa al centro estivo, almeno per i ragazzini. Se non si raggiunge un certo numero di “punti fedeltà”, niente comunione, e in generale niente sacramenti. Fino a che ci si rimette sulla retta via con l’acquisizione di nuovi crediti.
Episodi in Piemonte
Ma la nuova tendenza che ha preso piede nel Comasco però non è una novità in provincia di Torino. Infatti negli anni Settanta a Settimo Torinese i bambini avevano una tesserina su cui il parroco “timbrava” la partecipazione alla messa durante l’anno in cui dovevamo fare la Prima Comunione. Se non si superava una soglia di timbri il bambino non poteva ricevere la Prima Comunione. Una cosa simile è stata poi ripresa a Brandizzo a metà degli Anni Ottanta aveva realizzato un cartellone dove i bambini a fine messa dovevano apporre la figurina ricevuta.
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