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Torre del viale, beffa infinita per chi ha acquistato un appartamento

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Il fallimento della ditta costruttrice, la Sicer, è fermo in Cassazione

Sono una quindicina le famiglie che attendono ancora di conoscere che fine farà la Torre del viale di Borgosesia. Il tribunale ha dichiarato il fallimento della Sicer nel 2009, ma la pratica non è ancora chiusa. E le ricadute sono evidenti non soltanto sui creditori, ma anche sugli immobili finiti nel fallimento come il residence realizzato a Borgosesia nei pressi del Lingottino. “La Torre del viale” è quasi ultimata, almeno all’esterno. Servono ancora lavori all’interno di messa a norma. Ma la cosa ancora più grave è che da anni ci sono famiglie che attendono di poter entrare, molte di queste avevano pagato quasi per intero la somma pattuita per l’acquisto. Sono passati sei anni e nulla si è ancora mosso. La pratica legale è impantanata in Cassazione che deve decidere sul ricorso.

Nel 2009 il tribunale di Biella aveva dichiarato il fallimento della ditta. Ma il provvedimento era stato impugnato solo da uno dei tre soci dell’azienda edile che attraverso i suoi legali aveva sollevato una questione di vizi di forma legati alle notifiche nel corso dell’iter fallimentare. Ma si era opposto il curatore fallimentare, l’avvocato Andrea Basso, secondo cui gli estremi di un appello non potevano esserci, visto che si è approdati al fallimento passando attraverso il concordato e non per un iter autonomo.

Ora tutta la vicenda è finita in Cassazione. Il curatore fallimentare avvocato Andrea Basso ha già proceduto alla vendita in blocco di ponteggi, attrezzature e materiali che erano depositati nel magazzino di Gaglianico, ma anche nel cantiere di Borgosesia. La base d’asta richiesta era di appena 80mila euro, briciole in confronto al crack finanziario contestato alla ditta edile. Il passivo ammontava a 30 milioni di euro.

Il complesso residenziale doveva essere completato verso la fine del 2007; la chiusura del cantiere è stata poi rimandata a giugno del 2008, ma nel frattempo la Sicer è entrata in una crisi profonda e aveva presentato una domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo. Le carte sono passate in mano al tribunale e il cantiere è stato bloccato, proprio a ridosso della conclusione dei lavori.

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