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«Troppi prelievi di acqua, così muore il Sesia»

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Il Comitato tutela fiumi scrive alla Provincia di Vercelli

 Poco acqua nel Sesia e nel Mastallone: a denunciare il mancato rispetto del “Dmv”, il deflusso minimo vitale, è il Comitato tutela fiumi di Biella, che nei giorni scorsi ha osservato le prese idrolettriche poste in Valsesia sul Sesia e sul Mastallone. «E non la prima volta che segnaliamo situazioni di questo genere alla provincia di Vercelli – spiegano i referenti -, il che ci fa preoccupare riguardo la scarsa capacità di controllo dell’ente provinciale sul rispetto dei disciplinari di concessione. In questo periodo di scarsità di acqua il controllo dovrebbe essere massimo poichè le pressioni (l’eccesso di derivazione) non dovrebbero sommarsi alla penuria delle portate in alveo che caratterizzano in particolare il medio-basso corso di questi fiumi e torrenti. Acconsentire di fatto, con l’assenza di controlli, all’accesso diprelievi nei tratti montani meno segnati dalla stagione di siccità, si ripercuote inevitabilmente sulla vita del fiume, e accentua le criticità a valle, a danno anche di altre utenze».

Carta e penna in mano, il Comitato tutela fiumi ha scritto al presidente della Provincia di Vercelli Carlo Riva Vercellotti segnalando che nei giorni scorsi il Sesia e il Mastallone erano totalmente in secca per alcune centinaia di metri dalle prese idroelettriche poste in località Baraggiolo e in località Ponte Busso. «A monte i due corsi d’acqua presentavano una portata normale per la stagione in cui siamo – prosegue il Comitato -, che è abbondante per via dello scioglimento estivo dei ghiacciai; scendendo verso valle però erano derivati, senza il rilascio del dovuto deflusso minimo vitale. Oltretutto alle due prese mancavano i cartelli che servono a segnalare l’entità del “dmv”». Per il Comitato una situazione del genere sarebbe accettabile solo in casi di emergenza «e invece un prelievo così massiccio non è giustificato nè da un’esigenza potabile, ovviamente inderogabile, nè irrigua, comprensibile in un contesto di prolungata penuria. Pertanto i prelievi sono stati irregolari, con il solo fine di massimizzare la produzione e il profitto d’impresa, ignorando i termini di concessione della derivazione».

Come detto non è la prima volta che il Comitato biellese segnala situazioni del genere alla Provincia di Vercelli: «Già nell’ottobre del 2016 avevamo scritto all’ente, in quanto il fiume Sesia dalla presa del Baraggiolo a Ghislarengo è un susseguirsi di prese idroelettriche e irrigue che non rispettano i quantitativi massimi derivabili e i deflussi minimi vitali, con la conseguenza che il fiume per lunghi tratti risultava quasi del tutto prosciugato. E a situazione non è minimamente migliorata. La risposta che fu allora prodotta dalla Provincia di Vercelli è stata vaga ed eludente e quindi sollecitiamo l’ente a una urgente verifica del rispetto delle condizioni di concessione. Vorremmo inoltre venire informati sui provvedimenti sanzionatori che l’ente provinciale riterrà più opportuno comminare ai concessionari».

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