Seguici su

Attualità

Trovata moneta romana in un campo di Coggiola. La Sovrintendenza vuole vederci chiaro

Pubblicato

il

Trovata moneta di epoca romana nei campi appena fuori Coggiola: partono i sopralluoghi della Sovrintendenza.

Trovata moneta romana in un campo di Coggiola

Un sesterzio e un frammento di pentola rinvenuti a Coggiola ora saranno valutati da una esperta della Sovrintendenza dei beni archeologici del Piemonte Orientale. I due reperti erano stati trovati da Enrico Covolo nei suoi terreni dove ha l’azienda agricola.

La moneta antica potrebbe abbracciare un periodo di 500 anni tra il 47 avanti Cristo al 476 dopo Cristo, ma saranno gli studi che verranno portati avanti nei prossimi mesi a definire il legame tra Coggiola e l’epoca romana.

La ricerca della Sovrintendenza

«La moneta – spiega Covolo – inizierà la fase di pulizia e di restauro il prossimo anno, mi terranno informato sul risultato degli studi che verranno effettuati da un esperto di monete antiche. Il ritrovamento è avvenuto circa due anni fa a L’Ör, dove coltivo lo zafferano, quasi a bordo strada. Pulendo da erba e rovi è spuntato questo disco metallico. Si tratta di un luogo dove le ruspe, anni fa, hanno scavato per realizzare la strada Coggiola Piletta».

Subito Covolo aveva capito che quel reparto poteva avere un interesse storico: «L’ho lavato a casa e mi sono accorto che era una moneta antica. Osservandola con attenzione presenta un guerriero da un lato, dall’altro una testa coronata e alcune lettere sul bordo. Ho poi contattato il responsabile dei Beni archeologici del Piemonte, per arrivare alla consegna dei giorni scorsi al funzionario».

Un frammento di pietra

Il secondo reperto consegnato alla Sovrintendenza ai beni archeologici è un frammento di pietra ollare ritrovato alcuni anni fa, in un terreno nei pressi del cimitero.
LEGGI ANCHE: Coggiola prepara lo sciroppo di rose: in paese c’è un vivaio con 75 varietà

«Il ritrovamento è avvenuto al Prà di Tappe – continua Covolo – stavo scavando un buco per piantare un castagno. Si tratta di un luogo particolare, una lingua di terra strettissima e ripida. A più di 50 centimetri di profondità è spuntato il frammento. La parte esterna si presenta annerita dal fumo con due buchi per sostenere la pentola sopra al fuoco. Ci sono anche dei segni di raschiatura che evidenziano il lavoro per realizzare l’oggetto. Sono contento di questi ritrovamenti che parlano del passato del territorio e di Coggiola a cui tengo davvero molto. Ora attendiamo che vengano effettuati gli studi dagli esperti, per conoscere meglio la loro storia».

Il “Tesoretto di via Bruno Buozzi”

Ma testimonianze del passato legate al paese di Coggiola si possono trovare nel museo Leone di Vercelli dove si può ammirare il “Tesoretto di via Bruno Buozzi”. Il rinvenimento fu fatto nel 1935 durante lo scavo in un giardino privato, nei pressi del torrente Sessera. Qui si trovò un tesoretto o ripostiglio di monete romane risalenti alla seconda metà del IV secolo dopo Cristo.

La ciotola conteneva sei monete in bronzo parzialmente leggibili. Gli ulteriori ritrovamenti di Covolo fanno pensare quindi a un legame costante di Coggiola con l’epoca romana.

LEGGI NOTIZIA OGGI DA CASA: IL TUO GIORNALE COMPLETO IN VERSIONE DIGITALE

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *