Seguici su

Attualità

Tutti i dubbi sulla nuova “Carta verde” per spostarsi liberamente tra regioni

Pubblicato

il

Tutti i dubbi sulla nuova Carta verde per spostarsi liberamente tra regioni. Entrata in vigore, chi controllerà, a quali dati avrà accesso, sicurezza: sono ancora molti i dubbi.

Tutti i dubbi sulla nuova Carta verde per spostarsi liberamente tra regioni

Il premier Mario Draghi l’ha annunciata, il Consiglio dei Ministri ne ha approvato l’impianto generale, ma che cosa sia “Carta verde” o “Certificazione verde” o “Green pass”, ovvero il nuovo lasciapassare Covid per spostarsi liberamente fra le regioni, nel dettaglio ancora non è chiaro.

Carta Verde: quello che si sa (poco)

Dal 26 aprile 2021 gli spostamenti tra regioni gialle saranno finalmente liberi, niente più limitazioni.

Ma anche dalle zone rosse o arancioni sarà possibile uscire, ma solo in quattro casi:

  • Per lavoro
  • Per motivi di salute
  • Per ragioni di urgenza
  • Ma anche per Turismo, ma solo a patto che:
    • si sia ricevuta già la seconda dose del vaccino
    • si abbia fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti
    • si sia guariti dal Covid (nei sei mesi precedenti)

Naturalmente tutte e tre queste ultime tre condizioni dovranno essere certificate, insieme alla solita autocertificazione da compilare (sempre necessaria per comprovare ragioni di lavoro, salute o urgenza).

Ci sarà una “Carta verde” o “Certificazione verde” o “Green pass” per muoversi liberamente:

 

  • seconda dose del vaccino:

La certificazione avrà validità di sei mesi e sarà rilasciata in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa. L’ub vaccinale provvederà anche ad aggiornare i sistemi informativi regionali e il fascicolo sanitario elettronico dell’interessato.

  • tampone negativo nelle 48 ore precedenti:

La certificazione verde sarà aggiornata anche in caso di tempone molecolare: in questo caso avrà validità di 48 ore dal rilascio e sarà prodotta, sempre in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche da quelle private autorizzate e accreditate e dalle farmacie che svolgono i test.

  • guariti dal Covid (nei sei mesi precedenti):

Infine, le certificazioni di guarigione rilasciate precedentemente alla data di entrata in vigore del Decreto saranno valide per sei mesi a decorrere dalla data indicata nella certificazione.

Chi rilascia la certificazione?

La struttura che ha effettuato il vaccino, quella che ha eseguito il test (comprese le farmacie), la struttura dove si è stati ricoverati oppure il medico di famiglia.

Chi deve fare il tampone per viaggiare per turismo?

Tutti ad eccezione dei bimbi sotto i 2 anni (si applica infatti l’articolo 51, comma 8, del Dpcm, secondo cui ai fini dell’ingresso nel territorio nazionale, i bambini di età inferiore ai due anni sono esentati dall’effettuazione del test molecolare o antigenico).

Certificazione verde: i dubbi (molti)

  1. Non è ancora stata resa nota la data dell’entrata in vigore del pass.
  2. Vengono definiti gli spazi applicativi, ma non l’impostazione sotto il profilo della privacy del pass. Il Garante per la privacy da tempo chiede una legge per disciplinare gli aspetti della protezione dei dati personali a proposito di pass come l’ultima Carta verde. Il nuovo Decreto sulla questione privacy rimanda a un futuro DPCM, quindi in sostanza il passaporto vaccinale partirà senza che l’Authority si sia espressa.
  3. Non si sa ancora chi avrà accesso ai dati e chi effettuerà i controlli. L’accesso risiede nel Sistema sanitario nazionale. Ma i controlli verranno eseguiti solo dalle forze dell’ordine, e se sì da quali nello specifico? E i medici avranno accesso?
  4. Non si sa ancora nello specifico quali dati, chi controlla, potrà vedere: insomma, chi vede cosa? In teoria infatti non è necessario dichiarare in fase di controllo se si è avuto il Covid in passato, se si è stati vaccinati, o se si è negativi al tampone: sarebbe sufficiente accertare che la persona rientra in una delle tre condizioni di riferimento.
  5. Non si sa come Regioni differenti, con sistemi informativi differenti, riusciranno a passarsi le informazioni necessarie. Ad esempio: se faccio un tampone in farmacia in una regione rossa, il giorno dopo nella regione arancione in cui sono passato, come faranno a recuperare questo dato? L’informazione andrà necessariamente sincronizzata.
  6. Non si sa ancora che tempo di conservazione avranno i dati per il pass: per esempio, allo scadere delle 48 ore per il tampone negativo il dato andrebbe cancellato, perché inutile rispetto allo scopo.
  7. Non si sa ancora quali saranno i meccanismi anti-contraffazione. Se il pass non dovesse essere sempre aggiornato, almeno entro 48 ore, il rischio è che un cittadino possa spendere una pass verde pur non avendone titolo.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *