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Una nuova segnaletica per valorizzare il Col d’Olen

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Sulla storica via di passaggio tra la Valsesia e la Valle d’Aosta

Nuova segnaletica sulla storica via di passaggio tra Valsesia e Valle d’Aosta grazie all’impegno del Cai Varallo. E così gli escursionisti avranno modo di portare a termine la camminata con maggiore sicurezza. Quella del Col d’Olen è una via storica come ricorda Elio Protto della commissione segnaletica del Cai Varallo: «Nell’800 numerosi viaggiatori stranieri, soprattutto inglesi, hanno percorso le Alpi. Alcuni di questi hanno in vario modo attraversato la valle del Sesia lasciando relazioni e diari in cui hanno descritto i percorsi, illustrato le caratteristiche e contribuito a diffondere la conoscenza della nostra valle. Punto di passaggio privilegiato è stato spesso il Col d’Olen, che pur se situato ad una quota notevolmente alta, è stato facile via di comunicazione utilizzata da secoli dalla popolazione montana di Alagna e Gressoney fin dai tempi della colonizzazione walser nelle alte valli del Rosa».

E sull’evoluzione Protto aggiunge: «Nella seconda metà del secolo scorso l’inserimento delle funivie del Monte Rosa e degli impianti sciistici ne ha modificato profondamente l’aspetto, ridotto il percorso di avvicinamento per gli alpinisti verso la nostra montagna più alta e ha favorito l’escursionismo facilitando la combinazione di vari itinerari verso i contigui valloni di Otro, attraverso la Bocchetta del Foric e di Bors, attraverso la Bocchetta delle Pisse. Da qui si può poi proseguire per la ferrata E.De Tomasi oppure per la Bocchetta di Cimalegna. L’afflusso di escursionisti nella zona risulta quindi notevole, trattandosi anche del sentiero su cui passa il Tour del Monte Rosa, nonché la via normale per questa montagna».

Sono stati alcuni soci del Cai a sottolineare la necessità di una nuova segnaletica. «Molti cartelli erano scomparsi e i segnali in vernice in alcuni tratti decisamente scarsi e per questo la commissione ha ritenuto necessario intervenire – riprende Protto -. Nel corso della primavera sono stati avviati contatti con i funzionari delle funivie di Alagna e sono stati presi accordi per il posizionamento dei cartelli e per il completamento della segnaletica. La collaborazione con la società delle funivie è stata determinante per definire un piano della fruibilità dei sentieri nella zona e per avere un successivo controllo capillare nelle prossime stagioni».

Nel mese di luglio, con due giornate di lavoro, i volontari del Cai hanno provveduto al completamento della segnaletica sul sentiero da Alagna al Colle Salati, su quello del Passo Foric e fino al Passo Zube, e sul collegamento dall’uscita della ferrata De Tomasi al Colle Cimalegna e al Col d’Olen. «È stata inoltre segnalata la via di fuga dalla stessa ferrata fino alla fermata intermedia, utilizzabile però solo in casi di emergenza – riprende Protto -. Stiamo valutando un successivo progetto in collaborazione con il Comune di Alagna per nuovi pannelli da inserire nei punti di partenza dei vari itinerari e con la società funivie presso le stazioni di arrivo e partenza degli impianti».

Intanto al lago del Col d’Olen, a Gressoney-La-Trinité, sino a domani, domenica 27 agosto, è ancora visitabile l’installazione ambientale dell’artista Roberto Timossi intitolata “Fata Morgana”. L’opera è composta da 33 elementi scultorei posti sullo specchio d’acqua, di diversa altezza e galleggianti in armonia con l’ambiente, che simulano una colorata reazione ai cambiamenti climatici in atto. Lo studio dell’opera è stato possibile grazie alle informazioni scientifiche messe a disposizione dai ricercatori dell’Università di Torino, tra i quali il docente Michele Freppaz, che negli ultimi anni hanno compiuto una campagna di ricerca sulle acque del lago.

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