Attualità
Vaccinare lavoratori direttamente in azienda: c’è un progetto
Vaccinare lavoratori a cura delle aziende: l’idea lanciata da Confindustria si fa più concreta.
Vaccinare lavoratori in azienda
L’idea lanciata da Gianni Filippa, presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, di fare vaccinare i dipendenti direttamente dalle aziende, sta trovando buona accoglienza. La proposta è stata raccolta dalla Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola e dal suo presidente Fabio Ravanelli. Quest’ultimo, accompagnato dal segretario Gianpiero Masera, nei giorni scorsi ha partecipato a un incontro con il presidente della Regione Alberto Cirio a Torino. Sul tavolo la proposta di avviare un piano di vaccinazioni nelle imprese per dare impulso alla ripresa economica tutelando la sicurezza dei lavoratori.
I limiti
«Accelerare il piano dei vaccini – commenta Ravanelli – è essenziale per il nostro sistema produttivo, in quanto consentirebbe di superare quei limiti che oggi, a causa delle necessarie misure precauzionali, frenano le attività degli imprenditori. Siamo consapevoli che si tratta di una partita non facile, di cui è allo studio la concreta fattibilità, ma è una partita fondamentale per la ripresa delle nostre imprese e soprattutto per la tenuta occupazionale, che ci richiede di scendere in campo e che potremo vincere lavorando insieme, con la collaborazione delle associazioni di categoria».
La ricerca
Le Camere di Commercio piemontesi attueranno una ricerca di carattere giuridico sulla possibilità di fare da tramite tra imprese e Regione, che a sua volta realizzerà un’indagine di mercato sul reperimento dei vaccini. «In particolare – conclude Ravanelli – la possibilità di spostamenti all’estero in sicurezza aumenterebbe in modo significativo, consentendo alle imprese di promuovere il “made in Italy” e offrire assistenza ai propri partner commerciali esteri, elementi fondamentali per un territorio fortemente export-oriented come il nostro. La proposta è quella di pensare ad un piano solidaristico, per far sì che le imprese con maggiore capacità di spesa possano offrire un sostegno alle realtà meno strutturate, favorendo la più ampia diffusione possibile dei vaccini, a beneficio dell’intera economia, oltre che del sistema sanitario nazionale, che potrebbe così concentrarsi sulle categorie più fragili».
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