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Vaccino e reazioni avverse: il tribunale risarcisce una bambina per il “trivalente”
Vaccino e reazioni avverse: il tribunale risarcisce una bambina per il “trivalente”. La piccola è stata colpita da stata colpita da piastrinopenia autoimmune cronica. Deve indennizzare il Ministero.
Vaccino e reazioni avverse: il tribunale risarcisce una bambina per il “trivalente”
Conseguenze da vaccino, reazioni avverse e problemi di salute dovuti all’inoculazione: il tribunale di Torino ha emesso sentenza su una vicenda che potrebbe fare da apripista di molte altre. Non si tratta del vaccino Covid, ma del più classico e conosciuto “trivalente” che si fa ai bambini ed è obbligatorio. Lo riportano i colleghi di Prima Torino.
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Il vaccino trivalente
Il giudice Lorenzo Audisio ha stabilito che la famiglia della piccola sarà indennizzata per i danni permanenti causati da quella iniezione. Da rilevare che, in un primo momento, mamma e papà della piccola si erano rivolti all’Asl di competenza senza ottenere nessun risultato. Quindi la decisione di adire le vie legali e adesso il verdetto: il Ministero della salute deve ristorare il “danno irreversibile alla salute causato dalla somministrazione del vaccino trivalente”.
Le complicazioni: una piastrinopenia cronica
Dopo le vaccinazioni antimorbillo, parotite e rosolia nel 2016, Anna era stata colpita da piastrinopenia autoimmune cronica. Si tratta di un difetto nella coagulazione che impedisce alle ferite di auto-cicatrizzarsi e causa frequenti infezioni. La piccola, quindi, che oggi ha sei anni non può cadere né sbucciarsi un ginocchio senza dover andare in ospedale per sottoporsi a pesanti cure farmacologiche. E questo sarà il suo calvario per tutta la vita.
Indennizzo, non risarcimento
Ovviamente soddisfatta per l’esito processuale l’avvocato della famiglia Elena Ughetto Monfrin:
“Siamo contenti per l’esito, perché dimostra la causalità del vaccino nell’insorgere della malattia conseguente. Tengo particolarmente a sottolineare due cose. Primo: si tratta di un indennizzo e non di un risarcimento, ovvero la richiesta di danni è stata respinta e nel caso dovrà essere ripresentata in sede civile. Secondo: non ci sono motivazioni ideologiche alla base della causa, i genitori della bimba non sono assolutamente no-vax e l’altra figlia è stata regolarmente vaccinata senza accusare problemi. Detto questo, la sentenza che ci riguarda potrà certo fare da precedente per il futuro e sono soddisfatta per essere riuscita a convincere il giudice anche grazie a perizie medico-specialistiche molto attendibili e professionali”.
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