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Valdilana rilancia progetto di accoglienza migranti

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Valdilana rilancia

Valdilana rilancia il progetto di accoglienza dei migranti: «Raggruppato in un unico progetto l’iniziativa dei tre comuni, all’epoca divisi».

Valdilana rilancia il progetto accoglienza

Prosegue il progetto di accoglienza migranti a Valdilana. E’ stata infatti approvata in giunta una delibera per la selezione di un soggetto attuatore dei servizi Siproimi, acronimo di “Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati”. In pratica, è una nuova versione di quelli che qualche anno fa erano chiamati progetti Sprar, che stava per “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”.

Il finanziamento

L’importo già finanziato per due anni ammonta a 778mila euro, pari a 389mila euro all’anno. «Già i Comuni di Trivero, Valle Mosso e Mosso avevano avviato un progetto di accoglienza – spiega il sindaco Mario Carli -. Si è deciso semplicemente di dare continuità all’iniziativa raggruppando in un unico progetto ciò che avevano proposto i tre Comuni allora divisi». Intanto con decreto del Ministro dell’Interno dell’agosto 2020 è stata autorizzata la prosecuzione dei progetti Sprar.

“Risultati positivi”

Come sempre sarà una gestione che vedrà il Comune attivo in prima persona, con una cooperativa che si occuperà invece della parte operativa. Si prosegue quindi verso la linea dell’accoglienza dei migranti. «I risultati sono davvero positivi – ha più volte ribadito l’assessore Elisabetta Prederigo -. Le persone hanno avuto benefici. Ovviamente non tutti perché è un percorso individuale. Ma possiamo dire di avere molti casi positivi di persone che si sono integrate a Valdilana e nel Biellese». Come detto si prosegue sulla linea della continuità come specifica Carli: «In caso di un’altra ondata di migrazioni dobbiamo essere pronti, visto che di emergenze ne abbiamo già abbastanza…».

I costi

Secondo il prospetto di spesa, la gran parte del costo riguarda il costo del personale (161mila euro): quindi operatori dell’integrazione, assistenti sociali e altre figure professionali. Poi ci sono 48mila euro di spese di gestione diretta, una voce da 43mila euro per immobili utenze andando ad affittare locali effettuando lavori di piccola manutenzione. Altra voce importante pari a 132mila euro riguardano le spese di presa in carico dei beneficiari: vitto, abbigliamento, spese di trasporto, pocket money, borse lavoro e tirocini formativi.

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