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Varallo, ”Ferrate del Falconera”: dal 25 giugno si arrampica sulle nuove vie

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Presentata l’ultima fase del progetto: ora manca l’agibilità ufficiale

Taglio del nastro il 25 giugno per le “ferrate del “Falconera”. E fino ad allora assoluto divieto di percorrere le nuove vie d’arrampicata sino al compimento di alcune verifiche e sino all’annuncio ufficiale di agibilità. Così è stato ribadito durante la conferenza stampa in municipio dove è stata illustrata la fase conclusiva del progetto. Mauro Osti, assessore allo sport del Comune di Varallo, ha introdotto l’incontro presentando lo staff che ha realizzato il progetto: l’ideatore Ferruccio Baravelli, il progettista Anna Monari, il direttore dei lavori Massimo Rondanin, le guide alpine di Alagna rappresentate da Michele Cucchi, oltre alle amministrazioni comunali di Varallo e Civiasco che lo hanno sostenuto.

«E’ stato un iter lungo – commenta Osti – durato tre anni, ma speriamo diventi uno dei volani, come tanti altri da noi promossi, che apportino ricchezza al territorio».

Lunga oltre 400 metri per 300 di dislivello, la ferrata ormai è cosa fatta, «ma è stato un lavoro impegnativo – sottolinea Cucchi -, una bella sfida. Si tratta di una ferrata molto atletica, verticale, a tratti strapiombante. Non per tutti, solo per gente preparata, allenata e giustamente equipaggiata. Poi una “ferrata scuola”, che abbiamo chiamato del Partusacc, lunga 130 metri per 50 di dislivello e che passa attraverso un paio di piccole pittoresche grotte. Abbiamo attrezzato una discesa in sicurezza verso la grotta più importante del territorio civiaschese, la grotta del Partusacc, dando accesso al percorso dell’intero vallone nelle grotte civiaschesi. Infine abbiamo chiodato una storica falesia con 4 vie di arrampicata sportiva, molto tecniche, che si incontra a metà sentiero tra Varallo e l’alpe Falconera».

Doverosi i ringraziamenti: «Voglio ringraziare soprattutto chi ci ha creduto – dice Carlo Cerli sindaco di Civiasco – e poi il Comune di Varallo perché da soli non saremmo riusciti a sviluppare un simile progetto. Sicuramente Civiasco offrirà un appoggio logistico ideale all’arrivo delle ferrate che sarà un punto di forza dell’intero progetto».

Il sindaco di Varallo Eraldo Botta sottolinea che questo è solo un punto di partenza e non di arrivo: «Sempre di più il nostro territorio si caratterizza per le cose uniche, come la richiesta turistica vuole oggi e che vada oltre la promozione delle città d’arte. Per questo sarà importante anche l’unicità che si verrà a determinare con l’illuminazione notturna di questa ferrata, che la distingua su tutte. Quando ci sono delle idee buone è giusto perseguirle e per questo ringrazio Baravelli che le ha lanciate».
A sottolineare la bontà del progetto, soprattutto per i giovani, le scuole e per il recupero di un area potenzialmente interessante che era stata abbandonata, è anche Pietro Bondetti, presidente del consiglio provinciale. «Vi è un percorso meno tecnico ma non meno importante – spiega Baravelli – il percorso che sarà frequentato soprattutto dalle scuole. Un sentiero panoramico eccezionale sull’intera valle e di interesse geologico. Sia per la visuale sul Supervulcano che per la conformazione rocciosa del territorio, percorso arricchito da pannelli illustrativi e aree di sosta attrezzate. Un percorso veramente adatto a tutti, anche a soggetti diversamente abili che potranno fare uso della ”joelette” in dotazione al Cai Varallo. Il sentiero porta dal laghetto di Scarpia di Civiasco sino alla ferrata scuola. Diversamente la pratica della ferrata del Partusacc è consigliata ai giovani oltre gli 11 anni, come il tracciato che prosegue verso il vallone delle grotte, se rigorosamente accompagnati. Anche quest’ultimo è arricchito da tabellonistica. Questo è stato possibile soprattutto grazie al bel lavoro degli operai forestali della Regione che ringrazio». 

Tutte le ferrate e passeggiate si raggiungono in pochi minuti da comodi parcheggi e sono agibili 12 mesi all’anno. In particolare per la ferrata del Falconera, le guide raccomandano una formazione mirata con il Cai o l’appoggio a guide alpine per i meno esperti. «Il kit da ferrata – sottolinea  Monari – deve essere di tipo omologato, come tutto l’equipaggiamento e non realizzato in casa. Sono orgogliosa che questo progetto sia arrivato secondo su 120 presentati e 15 approvati. Abbiamo giocato bene le nostre poche ma belle carte e questo ci ha premiato con 78mila euro di finanziamento regionale». 

Rondanin ricorda infine che «è stato avviato il sito delle ferrate accessibile dai portali dei Comuni di Varallo e Civiasco dal quale si può gratuitamente scaricare anche la mappa geo referenziata e la sentieristica della zona, trasformando lo smartphone in un navigatore grazie al segnale forte su tutti i percorsi».

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