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Attualità

Varallo, per Gianfranco Caimi i ricordi di due amici

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Marco Valle e Pietro Cozzi raccontano l’uomo “dietro le quinte”

Riceviamo e pubblichiamo i ricordi  redatti da due amici in memoria del collega giornalista Gianfranco Caimi, di Camasco, morto l’atra settimana.

«Ancora una volta il campanile della chiesa di Camasco ha fatto sentire mesti rintocchi per l’estremo saluto ad un compaesano profondamente affezionato alla comunità  e alla vita del paese.  La mattinata di venerdì 26  giugno ha riunito una folla commossa di persone amiche alla funzione celebrata per Gianfranco Caimi, giunto al traguardo della vita dopo un tribolato periodo di sofferenze, seguito giorno dopo giorno, con apprensione e diffuso rincrescimento, dai parenti e dai tanti amici di vecchia data. “Gian”, come era chiamato famigliarmente, è uscito di scena silenziosamente, con il suo consueto riconosciuto riserbo e con quella discrezione gentile che ne aveva  sempre contraddistinto il carattere; assistito premurosamente dalla consorte Maya che con lui ha condiviso una lunga amorevole esistenza e ogni istante del suo calvario, si è spento all’ospedale di Borgosesia vanificando l’assiduo sforzo medico  e lasciando un grande vuoto in chiunque lo avesse conosciuto, apprezzandone le palesi virtù di mente e cuore.

Giornalista sportivo di prima grandezza, aveva in gioventù rivestito incarichi di responsabilità nazionale nel settore della stampa sportiva verso il quale nutriva una profonda e riconosciuta passione che non aveva mai abbandonata. Per Camasco, la “sua” Camasco, aveva poi, per almeno quarant’anni dedicato anima e corpo, idee e lavoro, condividendo con amici generosi e disinteressati come Lui, la crescita e l’affermazione turistica del Paese; la Pro Loco, della quale fu anche impegnato Presidente,  certo scriverà il suo nome fra i benemeriti uomini che ne hanno segnato la storia, i successi e le affezionate vicinanze.

Grafico di qualità aveva negli ultimi anni legato la sua professionalità a belle realizzazione editoriali; appassionato da sempre di musica, resteranno care e indimenticabili nella memoria di tanti le sue sedute alla tastiera dalla quale sapeva ricavare atmosfere di armoniosa amicizia, portate anche al servizio della Parrocchia e giustamente ricordate con riconoscente affezione anche da Padre Giuliano durante la funzione di commiato. Per me la storia con Gian è legata, purtroppo, solo alla maturità; mi spiace di non averne incrociato l’amicizia negli anni della gioventù; penso con rammarico  a quanto, con una persona così, non ho potuto vivere. Tuttavia i ricordi personali sono diventati, nel volgere di qualche anno, un bagaglio di emozioni più unico che raro: dalle intese immediate sul piano sociale alle comuni vedute professionali, dalle condivise passioni per i suoni e le belle canzoni alle calde serate fra Amici con l’A maiuscola come Pietro, Pino, Meco, Cesare… oggi tutti, come me, con un velo di profonda tristezza negli occhi. Gian, per queste e altre multiformi espressioni di lavoro e ingegno, non sarà sostituito da nessuno; ma soprattutto sarà ricordato per essere stato un uomo buono e leale, un marito e padre amorevole, un Amico  sincero e generoso, una persona da riporre nella sfera dei propri cari. A noi, fortunati che lo abbiamo incontrato sul cammino della nostra vita, resta solo un ricordo ma, tendendo l’orecchio con attenzione, non sarà difficile riascoltarne la voce e la sua musica sottile… in quell’atmosfera, forse, ci ritroveremo, in serenità e pace».

Marco Valle

«Ciao Gian, fra gli Amici con la A maiuscola, Marco nelle sue note, ha inserito anche me. E Marco lo sa che è vero perché lui sa che tu sei stato per me non solo Amico, ma addirittura un fratello. Cinquant’anni vissuti insieme! Con te ho condiviso tutti i più bei momenti di relax trascorsi con la mia famiglia a Camasco, naturalmente anche in compagnia della tua inseparabile Maya.Quante ne abbiamo fatte Gian, insieme, ne abbiamo inventate di tutti i colori affrontando con altri amici, anche della Pro Loco, realtà a volte anche non facili ma che aggredivamo con determinazione per valorizzare la nostra amata Camasco. Abbiamo anche a volte  discusso sul da farsi, ma positivamente pur di raggiungere lo scopo, come quando si è messo mano al campanile per ristrutturalo, per sostituire il vecchio e glorioso tendone al Tapone con la nuova e bellissima struttura in legno, tipica di montagna, che ha dato spazio a tante manifestazioni anche con il tempo freddo o piovoso, e al caldo. Come dimenticare poi la serie dei dvd con storie i immagini di altri tempi che quando li abbiamo proiettati hanno destato tante meraviglie e stupori sia nei giovani che nei “vecchi” camasotti.

E poi le cartoline, le magliette, gli adesivi “I love Camasco”, le litografie del maestro Pietro Giavini e poi tanto altro, ma proprio tanto… Per parlare  poi di te, della tua figura, non ho altro da aggiungere a quanto ha  scritto, come meglio non si poteva, il comune amico Marco. Però caro Gian, me l’hai fatta! Ogni tanto parlavamo ancora …. sarebbe bello fare…, insomma avevamo ancora voglia di dire la nostra anche se, per dare giusto spazio ai giovani, e magari anche per la nostra età, era giusto fermarsi ad ammirare quanto la Pro Camasco portava avanti. Bravi! Mi fermo Gian perché si, penso che mi mancherai,  che non potrò più incontrarti per fare le nostre belle chiacchierate o ascoltarti alla tastiera con la tua musica o vedendo le tue belle foto sul computer; non sarà più possibile, ma  mi resterà indelebile il ricordo del mezzo secolo vissuto insieme a te e alla tua cara Maya, con la quale rivivremo questi momenti bellissimi della nostra vita anche insieme a Marisa e agli altri Amici. Quello che mi hai lasciato supererà questa triste realtà  che stiamo vivendo; grazie, caro Gian per averti conosciuto e..vedrai che prima o poi ci rivedremo».

Pietro Cozzi

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