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Vietato il burkini: Varallo rilancia l’ordinanza Buonanno del 2009

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Dopo i casi in Costa Azzurra, anche in Valsesia si vuole dare un giro di vite contro l’usanza musulmana

Varallo rispolvera e rilancia il divieto del burkini. Lo annuncia il sindaco Eraldo Botta, che ha deciso di riprendere l’ordinanza che il suo predecessore Gianluca Buonanno aveva firmato nel 2009, vietando di usare in città il velo per coprirsi il volto e il costume da bagno da capo a piedi per frequentare la piscina di Villa Becchi o immergersi nelle acque del fiume Sesia e del torrente Mastallone, pena una multa di 500 euro.

L’argomento è ora tornato di attualità dopo l’analogo divieto introdotto in alcune località francesi, da Cannes a Nizza, e il primo cittadino vuoe ripercorrere la stessa strada: «Intendo firmare un’ordinanza per vietare l’uso del burkini nella nostra città – annuncia Botta -: in questi giorni al mare mi è capitato di vederne qualcuno in spiaggia e lo trovo veramente inaccettabile. E’ un’imposizione che mortifica le donne. Un’usanza islamica che penalizza tra l’altro solo la donna perché, al contrario, l’uomo se ne va in giro con il normale costume, quindi quasi del tutto svestito come è normale che sia, per la nostra cultura, in spiaggia».

Non che  a Varallo si siano mai viste donne indossare il burkini ma, precisa il sindaco, «meglio prevenire…». L’unica volta che delle donne si erano presentate alla “Varallo beach”, la spiaggetta pubblica attrezzata dal Comune sulle rive del Mastallone sotto ponte Antonini, con un costume  da bagno “super-coprente” era stato in occasione della protesta promossa dal Pd sette anni fa proprio in risposta all’ordinanza di Buonanno.

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