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Vietato vendere bibite nei bicchieri di vetro: ordinanza a Pray e Coggiola

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Vietato vendere bevande in contenitori di vetro: la regola a Pray e Coggiola.

Vietato vendere bibite nel vetro

Vietata la vendita per asporto di bevande e cibo in contenitori di vetro, nonché consumare su suolo pubblico di bevande e cibo sempre in vetro. E’ la prescrizione contenuta nelle ordinanze firmate dai sindaci di Coggiola e di Pray. Ovviamente chi vuole consumare una bibita fresca può farlo, ma solo all’interno del locale, al massimo nei tavolini o pertinenze fuori dagli esercizi. Assolutamente vietato girare per il paese con bottiglie di vetro che troppo spesso finiscono per venire abbandonate in giro per il paese o buttate a bordo strada.

Rifiuti abbandonati

In effetti, l’abbandono di bottiglie e bicchieri al di fuori degli appositi contenitori per la raccolta rifiuti durante feste, sagre o anche semplici serate tra amici rappresenta un problema per la raccolta differenziata, facendo di fatto diminuire la percentuale, ma soprattutto è un pericolo per la pubblica incolumità delle persone e per il decoro del patrimonio pubblico e privato. Molte volte capita che i consumatori lascino, anche inavvertitamente, le bottiglie o lattine su muretti o addirittura per strada.

Le feste

Nel periodo estivo poi sono previste diverse manifestazioni che coinvolgono il territorio e che comportano anche un maggiore afflusso di persone che stazionano all’esterno di esercizi pubblici. E’ vietata dunque la vendita per asporto di bevande e bottiglie di vetro nei circoli privati, in attività artigianali nei negozi alimentari dopo le 21 per gli operatori commerciali su area pubblica e in esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, anche se autorizzate in forma privata. La regola è valida per tutti.

All’interno

Insomma se proprio si vuole consumare una bevanda fresca in un contenitore di vetro occorre farlo all’interno del locale o nelle pertinenze della struttura. Vietata la somministrazione di bevande superalcoliche ovviamente. L’ordinanza è stata adottata dai due Comuni confinanti. «E’ un modo per equiparare le cose – spiega il sindaco Gianluca Foglia Barbisin – e rendere l’ordinanza uguale per tutti i locali». Evitando così che magari i clienti possano preferire uno o l’altro punto di ritrovo.

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