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Donna guardalinee insultata dall’allenatore avversario
Il racconto di una dirigente valsesiana che ha avuto una brutta avventura durante una gara delle giovanili.
Donna guardalinee insultata dall’allenatore avversario. Il racconto di una dirigente valsesiana che ha avuto una brutta avventura durante una gara delle giovanili.
Donna guardalinee insultata dall’allenatore avversario
A un certo punto il guardalinee che fino a quel momento aveva supportato l’arbitro, deve uscire e ritirarsi un attimo nello spogliatoio per urgenze fisiologiche. Come accade nelle gare giovanili, l’arbitro è esterno, ma i guardalinee sono solitamente dirigenti delle due squadre in campo, uno per parte. La persona che lascia il campo di gioco cede quindi la bandierina a un’altra dirigente della sua società, una donna che da anni si occupa della squadra. E succede quello che non dovrebbe succedere.
La testimonianza arriva dalla stessa protagonista ed è riferita a un incontro di campionato giovanile disputato tra una formazione valsesiana e una esterna. I valsesiani giocavano fuori casa. «La prima volta che alzo la bandierina per segnalare che la palla è uscita dal terreno di gioco – racconta la diretta interessata – sento arrivare un “rincoglionita, svegliati” dalla panchina avversaria. Non mi volto nemmeno, ma evidentemente l’arbitro ha sentito tutto. Si avvicina alla panchina e ammonisce l’allenatore».
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Nuovi insulti anche dopo l’espulsione
Ed è solo l’inizio. Mentre l’arbitro sta scrivendo il nome del mister sul suo notes, l’uomo si allontana di qualche passo e lancia un insulto di quelli pesanti all’indirizzo della guardalinee.
«Evidentemente – racconta lei – l’arbitro ha sentito tutto, perché ha messo in tasca il cartellino giallo e ha tirato fuori quello rosso, espellendo l’allenatore. Il quale ha continuano con gli insulti anche mentre usciva dal campo».
A questo punto entra in campo il secondo allenatore, anche lui inviperito contro la guardalinee. «L’ho invitato a tornare fuori dal campo, e alla fine la gara è ripresa e si è conclusa. Ma è stato vergognoso, non tanto nei miei confronti, ma per il fatto che si è dimostrato davanti a tutti quanta strada si debba ancora fare per dare pari dignità alle donne nel mondo del calcio. Tra l’altro, tutta la bufera è iniziata per una mia segnalazione di palla uscita a metà campo, quindi del tutto ininfluente sull’andamento della gara. Posso capire che qualcuno contesti una decisione del guardalinee, ma senza insultare, e senza fare riferimenti al fatto che il guardalinee è una donna».
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