Pronto soccorso: in Piemonte potenziate le misure contro le aggressioni ai sanitari

Pronto soccorso: in Piemonte potenziate le misure contro le aggressioni ai sanitari. Tutte le Asl hanno messo in atto la raccomandazione ministeriale sulla violenza nei confronti del personale e dei pazienti.

Pronto soccorso: in Piemonte potenziate le misure contro le aggressioni ai sanitari

Tutte le Aziende sanitarie piemontesi hanno recepito la Raccomandazione ministeriale sulla violenza nei confronti del personale medico e dei pazienti nei pronto soccorso e nei Dea (Dipartimenti emergenza urgenza). Sono infatti state potenziate procedure e protocolli aziendali che forniscono indicazioni per la gestione di situazioni complesse e per particolari contesti a rischio. Si parla di servizi psichiatrici, centri di salute mentale, comunità protette.
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Che cosa è stato fatto

In particolare, sono attivi sistemi di segnalazione degli eventi alla strutture di Prevenzione e protezione, e ai gruppi aziendali “risk management”. E sono altresì stati costituiti, in molte Aziende sanitarie, gruppi multidisciplinari coordinati dal servizio di Prevenzione e protezione che valutano gli eventi denunciati dal personale e definiscono le azioni di miglioramento da intraprendere.

Lo ha spiegato l’assessore regionale alla sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta ad un’interrogazione consiliare sulle aggressioni nei Pronto Soccorso.

Vigilanza esterna e interna

In attuazione alla stessa Raccomandazione ministeriale, rileva l’assessore, le procedure aziendali prevedono inoltre lo schema di intervento di vigilanza esterna, vigilanza interna e guardiania e le relative modalità di attivazione.

In talune Aziende sanitarie regionali sono stati attivati sportelli di ascolto finalizzati alla prevenzione del disagio psicologico e dello stress nei luoghi di lavoro.

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