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Cronaca

Addio a un gattinarese esportato in Messico

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E’ morto a 80 anni Ennio Petterino. Aveva aperto un ristorante a Città del Messico

A Gattinara mancava da tanto tempo, ma era come se non se ne fosse mai andato. Ennio Petterino, per tutti il “Patrin”, è morto a 80 anni a Città del Messico, dove ormai abitava da tempo e dove aveva fondato il ristorante “La Lanterna” 50 anni fa, diventata una tappa obbligata per qualsiasi gattinarese che si recasse da quelle parti, ora gestito dal figlio Mario.

Ennio Petterino lascia a moglie Alicia Ortiz Sedano, i figli Mario con Monica, Piergiorgio, le adorate nipoti Carina, Andrea Bianca e Vanessa, la sorella Anna e il fratello Giovanni con le rispettive famiglie. Le ceneri torneranno al cimitero di Gattinara, nella tomba di famiglia, quando i figli avranno modo di organizzare un viaggio in Italia.

Il “Patrin” negli anni Sessanta aveva portato un pezzo di Gattinara dall’altra parte dell’oceano, così come avevano fatto molti dei suoi concittadini dopo il “tampaston dal cinq”, la grande tempesta del 1905 che distrusse i raccolti dei vigneti. Proprio a questo evento che ha segnato la comunità gattinarese, Ennio Petterino aveva dedicato uno scritto, in cui ha raccolto quanto suo nonno gli raccontava nelle sere d’inverno mentre assieme sgranavano la meliga. Ennio è emigrato in Messico dopo essersi sposato con una donna del posto, nel 1960; prima lavorava alla ceramica Pozzi di Gattinara.

Petterino era inoltre molto appassionato di lirica, per anni ha raccolto e registrato opere e arie anche da vecchi 78 giri, quando c’erano solo le cassette a permettere di condividere la musica, Ennio che conservava con orgoglio l’autografo e il ricordo di un incontro con il tenore Giuseppe Di Stefano. Il suo legame con Gattinara non si è mai interrotto: tornava più volte l’anno.

L’ultimo rientro in Italia è stato di poche settimane fa, in occasione della Fiera di San Martino, un appuntamento che un gattinarese, neppure dall’altra parte del mondo, vorrebbe perdersi. Tornava inoltre in occasione della Festa dell’Uva e del carnevale, di cui è sempre stato un grande appassionato. Durante i suoi ritorni, oltre a godersi le varie manifestazioni e gli appuntamenti previsti dal calendario, si ritrovava con gli amici di sempre ed era molto facile incontrarlo seduto ai tavolini del Caffè Centrale, sotto i portici di piazza Italia, discutere con gli amici e godersi la vita della sua Gattinara che scorreva nel centro del Borgofranco.

Quando era lontano amava tenersi in contatto con la sua città tramite internet e il sito Gattinara on line, dove spesso inviava dei racconti scritti in dialetto gattinarese, in cui raccontava aneddoti del passato o quello che capitava nel suo ristorante, dove ogni volta che dalla porta entrava un gattinarese era come se si sentisse ancora di più a casa sua.

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